Congresso nazionale ALPA, la nota del vicepresidente Petraroia

Ha avuto inizio oggi, e proseguirà nella giornata di domani presso la Sala da Feltre in via Benedetto Musolino 7 a Roma, il 3° Congresso nazionale dell'Associazione Allevatori Produttori dell'Agroalimentare (ALPA-CGIL). Il vicepresidente della Regione Molise, Michele Petraroia, ha inviato ai vertici dell'associazione la seguente nota.
Ha avuto inizio oggi, e proseguirà nella giornata di domani presso la Sala da Feltre in via Benedetto Musolino 7 a Roma, il 3° Congresso nazionale dell'Associazione Allevatori Produttori dell'Agroalimentare (ALPA-CGIL). Il vicepresidente della Regione Molise, Michele Petraroia, ha inviato ai vertici dell'associazione la seguente nota.

Ha avuto inizio oggi, e proseguirà nella giornata di domani presso la Sala da Feltre in via Benedetto Musolino 7 a Roma, il 3° Congresso nazionale dell'Associazione Allevatori Produttori dell'Agroalimentare (ALPA-CGIL). Il vicepresidente della Regione Molise, Michele Petraroia, ha inviato ai vertici dell'associazione la seguente nota.
 
«In un giorno speciale per l'ALPA che si prepara a celebrare il suo 3° Congresso Nazionale, voglio trasmettere un sentito apprezzamento al lavoro, straordinario e meticoloso, fatto in questi anni dal gruppo dirigente dell'Associazione, che è stata capace di radicarsi sul territorio rappresentando figure professionali atipiche difficilmente riconducibili allo schema classico del lavoro dipendente e del sindacato degli ultimi decenni.
 
L'ALPA ha saputo prendere spunto dalla migliore tradizione del sindacalismo meridionale delle Camere del Lavoro Comunali che, agli inizi del novecento e immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, sapevano organizzare e unire braccianti, contadini, mezzadri, artigiani, cooperative, coloni e piccoli coltivatori senza una distinzione netta tra lavoro autonomo e lavoro dipendente.
 
L'ALPA si è inserita in uno spazio di rappresentanza sociale sostanzialmente scoperto e ha tentato di costruire una progettualità specifica per le aree interne, per i territori svantaggiati, per le microcomunità di collina, dove la multifunzione e la pluralità dei lavori tiene insieme un modello economico che regge sulle sinergie tra agricoltura, edilizia, attività commerciali, imprese artigiane, turismo di nicchia e tutela del territorio.
 
Se si intende frenare l'abbandono delle aree svantaggiate e rallentare il calo demografico in zone sempre più estese degli Appennini e delle Alpi, bisogna riprendere e rilanciare l'elaborazione progettuale del gruppo dirigente nazionale dell'ALPA, che ha avuto in un dirigente lucano come Antonio Carbone, una figura che ha saputo porre la questione, pur tra mille difficoltà connesse ad una crisi di rappresentanza che rende sempre più arduo il compito di saper interpretare temi complessi in una società che corre e insegue le emergenze ed i tempi dettati dai mass - media.
 
A causa di impellenti e complesse vertenze di lavoro non sono riuscito ad intervenire al vostro Congresso ma ciò non mi impedisce di abbracciare un sindacalista d'altri tempi, di quel Sud dimenticato che ho conosciuto ed apprezzato fin dal 1986, quando Antonio operava nella Segreteria Nazionale della Federbraccianti.
 
E sono contento che a presiedere l'importante evento di oggi a Roma sia un dirigente sindacale molisano da una storia bella e forte come Andrea Gianfagna, già Segretario della Camera del Lavoro di Campobasso nel dopoguerra e già arrestato per aver guidato l'occupazione della terra nel Basso Molise.
E ad Andrea Gianfagna affido il compito di dire, anche a mio nome, una sola parola ad Antonio Carbone dopo una vita dedicata ai lavoratori: GRAZIE».

 

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