Idrico e depurazione, chiuso il ciclo di incontri per la fase progettuale

Nagni: «In meno di due mesi, abbiamo incontrato 14 diverse aggregazioni di Comuni e stabilito 170 interventi»
Nagni: «In meno di due mesi, abbiamo incontrato 14 diverse aggregazioni di Comuni e stabilito 170 interventi»

Concluso il ciclo di incontri organizzati dall'Assessorato regionale ai Lavori pubblici  con tutte le aggregazioni di Comuni costituite per l'utilizzo dei fondi Fesr e Fsc destinati ad interventi  su servizio idrico e depurazione.  Oltre 33 milioni di euro la somma a disposizione e, a fine novembre, la delibera per l'avvio dei lavori.
 
«Un percorso impegnativo -  ha dichiarato l'assessore Nagni -  che ci ha visti incontrare, in meno di due mesi, le strutture tecniche 14 diverse aggregazioni denominate Pit, Pisu e Pai, destinatarie di fondi per una somma complessiva di oltre 33 milioni di euro, che servirà alla realizzazione di 100 interventi sul sistema idrico e altri 70 su quello fognario e di depurazione. Si è trattato di una prima fase di confronto  finalizzata alla verifica delle richieste avanzate dagli enti locali sia dal punto di vista economico che dal punto di vista delle scelte operate».
 
«Il finanziamento - ha precisato l'assessore -  deve essere visto  come un'occasione per assicurare sul territorio la copertura dei servizi primari, rispettando il quadro regolamentare imposto. Abbiamo registrato durante il nostro percorso situazioni molto diverse fra loro. Alcune aggregazioni hanno dimostrato di essere in fase molto avanzata, mentre altre dovranno provvedere in tempi brevissimi (per la precisione entro il 15 di novembre) ad una rimodulazione complessiva. Se i Comuni rispetteranno i termini stabiliti e seguiranno le indicazioni e i suggerimenti forniti dalla struttura tecnica dell'assessorato, entro la fine di novembre, potranno essere liberate le risorse necessarie per l'avvio dei lavori». 
 
«Il nostro compito - ha evidenziato Nagni - è non solo quello di coordinare, ma anche di verificare  l'essenzialità e l'emergenza degli interventi. Detto questo, la Regione si rende disponibile, laddove ci sia un quadro finanziario ancora traballante e di fronte a circostanze particolari, ad intervenire con uno sforzo aggiuntivo. Vanno, però, sanate tutte quelle situazioni, legate in particolare alla depurazione, che non possono più essere tollerate in un Paese civile»
 
Ultimi due appuntamenti, quelli svolti con il Pit Alto Molise e il Pai Cratere.
In particolare, per quanto riguarda il Pit Alto Molise, resta critica la situazione legata ai sistemi di rete fognaria e depurazione, specie nel territorio di Sessano del Molise, dove si registra, su segnalazione dell'Arpa,  un'assoluta e preoccupante emergenza da sanare il prima possibile.
Va rivisto, dal punto di vista finanziario e degli interventi, anche il quadro presentato dal Pai Cratere. Per quanto riguarda l'idrico, così come è stato sottolineato dalla struttura regionale, occorre prima di tutto attivare un processo di conoscenza.  A Colletorto, Casacalenda e Santa Croce, dove ci sono sorgenti locali, dovranno essere regolarizzate le concessioni, assicurando la salvaguardia e attivando la misurazione dell'acqua.
 
Per quanto riguarda la depurazione, invece, mancano, sulle schede consegnate, alcuni dati fondamentali per poter comprendere, ad esempio, in che modo depurano i cittadini attualmente non collettati. «La cosa che deve essere chiara - ha precisato l'assessore -  è l'obiettivo principale del finanziamento originario: l'aumento del numero di abitanti equivalenti allacciati a fognatura». «Soltanto dopo aver raggiunto tale obiettivo,  sarà possibile pensare ad altri interventi mirati per ottimizzare l'intero sistema», ha concluso Nagni.

 

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