PAI Medio Trigno e PAI Fortore, incontro presso l'Assessorato ai Lavori Pubblici per servizio idrico e depurazione

Un momento della riunione
Un momento della riunione

Continuano di gran carriera gli incontri organizzati dall'Assessorato ai LL.PP. allo scopo di avviare un confronto con tutte le aggregazioni di Comuni in merito all'utilizzo di fondi Fesr e Fsc per il servizio idrico e la depurazione. Ieri, l'assessore Nagni, unitamente alla struttura della Regione, ha infatti incontrato i Comuni del PAI Medio Trigno e del PAI Fortore.
 
Parole di grande apprezzamento sono state spese dall'assessore e dalla struttura regionale per il lavoro svolto dai Comuni facenti parte del PAI Fortore che «hanno dimostrato di saper fare squadra  nell'interesse del territorio», ha sottolineato l'assessore Nagni.  
 
«L'aggregazione - ha aggiunto - ha presentato richieste perfettamente in linea con quanto stabilito dal finanziamento originario. Un esempio positivo anche per le altre realtà. Detto questo, prevediamo, già per la fine di novembre, di preparare la delibera per l'assegnazione dei fondi disponibili . Fondi che, vale la pena ricordarlo, sono certi e garantiscono la copertura finanziaria degli interventi previsti».
 
In particolare, nell'ambito delle due riunioni è emersa la volontà da parte dell'assessore Nagni di pensare, per il prossimo futuro, a progetti unici, sia per l'idrico che per la depurazione, in grado di rivoluzionare la situazione esistente.
 
«In merito al sistema idrico - ha precisato l'assessore -  la questione più urgente, che riguarda, peraltro,  tutto il territorio regionale, è quella legata alla necessità di una regolamentazione delle sorgenti relativamente ad autorizzazioni, recinzioni e misurazione dell'acqua. Tre argomenti sui quali non è più possibile soprassedere. Nell'ambito del ciclo di incontri svolti in  queste ultime settimane, abbiamo verificato che molti Comuni hanno avviato procedure interne per l'utilizzo delle sorgenti, senza però aver regolamentato dal punto di vista delle concessioni  e senza aver adottato metodi di misurazione dell'acqua. Inoltre un facile accesso, in assenza di adeguata recinzione, rende rischiosa la sorgente». 
 
«Non possiamo più permettere  - ha evidenziato Nagni - l'uso improprio delle acque sorgive. Ecco perché occorrerà valutare l'ipotesi di un progetto mirato, finanziato e promosso dalla Regione Molise, che ne disciplini l'utilizzo».
 
Permangono poi, per quasi tutti i Comuni del territorio, i problemi legati al sistema della depurazione. Sono ancora numerosissimi infatti gli abitanti non allacciati alla fognatura, con intere aree non collettate.
 
«Credo che la strada da seguire - ha concluso Nagni - potrebbe essere una  ricognizione atta a verificare, Comune per Comune, le reali esigenze e le priorità delle varie zone, intervenendo, attraverso finanziamenti futuri, soltanto su quel quadro così delineato. Questo permetterebbe di eliminare,  con il tempo, tutte le anomalie fino ad ora registrate, riconducendo il sistema ad un livello di civiltà più elevato che non preveda più scarichi a cielo aperto». 

 

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