In relazione alle manifestazioni in difesa della scuola pubblica e del diritto allo studio che stanno coinvolgendo gli studenti della Scuola secondaria di II grado nel Molise e su tutto il territorio nazionale, il vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, è intervenuto con una nota in cui, accanto alla propria riflessione sulla questione, traccia un bilancio dell'operato fin qui posto in essere dal Governo regionale sui temi della scuola.
«Leggo le motivazioni che inducono gli studenti medi a tenere manifestazioni a livello nazionale e locale in difesa della scuola pubblica e del diritto allo studio.
Non ho problemi a condividere le ragioni di un malessere sociale che si fonda su un ventennio di tagli all'istruzione, di riduzione dei trasferimenti per la conoscenza, di aumenti delle tasse, di ritardi nell'erogazione di rimborsi sempre più modesti per i libri scolastici e per le borse di studio.
Il Ministero della Pubblica Istruzione, che con un milione di addetti rimane la prima aziendale nazionale, è organizzato sul territorio in modo inefficace e non sempre i mutamenti costituzionali che hanno assegnato funzioni di programmazione anche alle Regioni riescono ad essere gestite con efficienza.
In questo contesto è giusto rivendicare la centralità dell'apprendimento, della formazione e del sapere, con investimenti adeguati che garantiscono l'effettiva esigibilità dell'art. 33 della Costituzione sul diritto allo studio per tutti.
Per quel che concerne i rilievi avanzati dall'Unione degli studenti nei confronti della Regione Molise, pur prendendo atto e rispettando tali osservazioni, a mero titolo informativo, si chiarisce che in sei mesi di attività la Giunta Frattura non è rimasta ferma sui temi della scuola:
Questi primi interventi adottati in sei mesi con un percorso condiviso di concertazione con i sindacati della scuola, i Comuni, l'Anci, le Province, il Provveditorato agli Studi, le rappresentanze studentesche e le associazioni, rappresentano solo un'inversione di tendenza e sono poca cosa rispetto ai ritardi accumulati in venti anni di abbandono della scuola pubblica.
Ma come diceva Galileo Galilei "Eppur si muove!".
Questo detto fotografa bene ciò che sta accadendo in Molise.
C'è tanto da fare sugli scuolabus, sulle mense scolastiche, sui trasporti, sul rimborso dei libri, sulla scuola digitale, sulla sicurezza scolastica e su tanti altri temi.
Ma, qualcosa cominciò a muoversi».