Centro accoglienza San Giuliano di Puglia, Petraroia scrive a Kyenge ed Alfano

Il villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia
Il villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia

In relazione all'interrogazione parlamentare presentata nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle al Ministero per l'Integrazione e al Ministero dell'Interno, avente ad oggetto la decisione del Governo di aprire una struttura sul modello C.A.R.A. (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) a San Giuliano di Puglia, il vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, ha inviato una nota ministro per l'Integrazione e le Politiche giovanili, Cecile Kyenge, e al ministro degli Interni, Angelino Alfano.
 
«L'immane tragedia di Lampedusa obbliga le istituzioni europee, nazionali e locali ad assumere  scelte chiare, oneste e coerenti in materia di accoglienza dei profughi.
O si persevera con norme restrittive che favoriscono l'illegalità, la clandestinità e quindi lo sfruttamento selvaggio degli immigrati, oppure si costruisce un modello di intervento trasparente che chiama in causa l'Unione Europea per le sue responsabilità ed il Governo Italiano per le proprie.
 
In questo senso si è mosso il Consiglio dei Ministri che con proprio Decreto del 9 ottobre ha recepito la Direttiva Europea n. 51/2011 che prevede l'istituto del permesso di "lungo soggiorno" in favore dei rifugiati e di richiedenti asilo.
 
Questa innovazione consente al rifugiato di stabilirsi in un secondo Stato dell'Unione, elimina alcuni adempimenti burocratici e semplifica la permanenza dell'immigrato sul territorio nazionale.
Le decisioni del Governo sono state adottate a conclusione della visita a Lampedusa del Presidente del Consiglio Enrico Letta e del Presidente della Commissione Europea Manuel Barroso, che hanno inteso testimoniare la vicinanza delle massime cariche dello Stato e dell'Unione alle vittime del naufragio.
 
L'Italia aveva già approvato in sede di Conferenza Unificata (Stato - Regioni - Province - Comuni) dell'11 luglio 2013 un provvedimento che istituisce un nuovo modello di intervento per l'accoglienza dei profughi, moltiplicando da 3000 a 16000 i posti del Bando SPRAR per i Comuni su cui si prevedono politiche di inclusione ed integrazione.
Con questa innovazione il nostro Paese intende porre un freno al fenomeno della clandestinità e dello sfruttamento attraverso dei Centri di Accoglienza Umanitaria che dopo una fase preliminare assegneranno i migranti ai comuni che risponderanno al bando del Ministero degli Interni sullo SPRAR in scadenza il 19 ottobre.
 
Il Molise ha voluto condividere questa assunzione di responsabilità istituzionale e si è adoperato per sensibilizzare i comuni su micro progetti di integrazione per 10-15 rifugiati per ciascun Ente.
Grazie all'attività di informazione sulle buone pratiche attivate in Provincia di Rieti o a Riace, si è passati da n. 2 comuni molisani che oggi ospitano rifugiati con il bando SPRAR ad un numero oscillante tra 20 e 30 centri con possibilità di ulteriori implementazioni in questa ultima settimana, a conferma di uno spirito solidale che caratterizza da sempre le nostre terre.
 
Sul progetto del Governo di prevedere un Centro HUB per ogni Regione italiana come luogo di prima accoglienza, il Molise non si è voluto sottrarre alle proprie responsabilità sociali, umanitarie ed amministrative, ed ha condiviso la scelta del Ministero degli Interni caduta sull'ex-villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia adatto ad ospitare famiglie con minori e minori non accompagnati.
L'adesione si è avuta dopo diversi incontri con i sindaci del territorio, , con le associazioni umanitarie, con le Caritas, con le organizzazioni della cooperazione con i sindacati e con tutti i livelli di rappresentanza istituzionale locale e regionale.


Il Tavolo di Coordinamento istituito ai sensi della Delibera della Conferenza Unificata dell'11 luglio 2013, si è orientato in senso favorevole al progetto previa istruttoria preliminare sui seguenti aspetti:
1- Il villaggio va reso abitabile e sicuro con un intervento di ristrutturazione e messa in sicurezza a carico del Governo;

2 - Il numero dei profughi, secondo la proposta avanzata dalla Caritas di Termoli, si attesterà in via orientativa sulle 400 unità;
3 - Per una questione di sicurezza, il Centro HUB  dovrà essere collegato in modo più celere alle grandi direttrici di traffico con il completamento di interventi di miglioramento della viabilità locale già progettate dal Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania e del Molise, ed immediatamente cantierabili;
4 - Il Ministero degli Interni dovrà consolidare la presenza di uomini, strutture e mezzi, sul territorio a salvaguardia delle popolazioni locali, e dovrà sostenere progetti di integrazione sociale mirate che agevoleranno le attività di inclusione ed orientamento dei comuni e delle istituzioni regionali. 

Ho inteso trasmettere alla Vostra attenzione l'evoluzione dei fatti inerenti l'ex-villaggio dei terremotati di San Giuliano di Puglia, evitando ogni commento di parte sull'interrogazione, ma salvaguardando la dignità delle associazioni umanitarie, delle forze sociali e delle istituzioni molisane che al cospetto di centinaia di morti che annegano a Lampedusa non vogliono limitarsi alle lacrime di circostanza ma intendono contribuire alla realizzazione di un nuovo modello di accoglienza e di integrazione nazionale, degno di un paese civile.
Distinti saluti».

 
 

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