Rischio suicidario detenuti, sì al programma di prevenzione

Un provvedimento che va in direzione del sostegno psicologico ai detenuti
Un provvedimento che va in direzione del sostegno psicologico ai detenuti

Dopo la pausa ferragostana, l'Esecutivo regionale è di nuovo al lavoro: nella seduta di ieri, è stato approvato, su proposta dell'assessore alle Politiche sociali, Michele Petraroia,  un importante provvedimento finalizzato alla definizione delle linee di indirizzo per l'individuazione di procedure condivise ed uniformi nell'adozione di strumenti di prevenzione dei tentativi suicidari da parte dei detenuti inseriti negli istituti penitenziari e nelle strutture minorili della nostra regione. 
 
«Un atto - ha affermato il vicepresidente della Giunta, Michele Petraroia - che dimostra grande sensibilità da parte dei vertici istituzionali dell'Amministrazione regionale e una spiccata attenzione nei confronti dello stato di salute di chi vive, anche nel nostro Molise, condizioni di disturbo e di disagio psicologico».
 
Il provvedimento recepisce il "Programma per la prevenzione del rischio autolesivo e suicidario dei detenuti, degli internati e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale", un programma condiviso ed approvato all'unanimità, lo scorso 27 maggio, dall'Osservatorio regionale permanente sulla Sanità penitenziaria, organismo del quale fanno parte rappresentanti dell'Assessorato alle Politiche per la salute, dell'Azienda sanitaria e dell'Amministrazione penitenziaria. 
 
La realizzazione di tale programma prevede una serie di protocolli locali tra Asrem ed Istituti penitenziari/strutture minorili, all'interno dei quali, tenuto conto della tipologia di utenza e del contesto ambientale, dovranno essere predisposte una serie di misure atte ad incentivare l'integrazione tra interventi sanitari, sociali ed educativi a favore del detenuto, con l'obiettivo principale di prevenire tentativi di suicidio o di atti autolesivi in ambito penitenziario.
 
La metodologia individuata consiste nell'effettuare, in ingresso, anche attraverso l'ausilio di schede specifiche allegate alla delibera approvata dalla Giunta del Molise, una valutazione complessiva del recluso che permetta di evidenziare le criticità e i propri bisogni assistenziali per poter, successivamente, sviluppare un piano di accoglienza qualificato attraverso cui predisporre percorsi ad hoc di reinserimento sociale. 
 
Fondamentale importanza è stata data, all'interno del Programma operativo, alla fase di monitoraggio e gestione del rischio clinico attraverso strumenti epidemiologici opportunamente contestualizzati. Ogni protocollo locale, inoltre, dovrà prevedere la formazione specifica del personale sanitario e dell'amministrazione penitenziaria sulle condotte suicidarie. 
 
«La nostra intenzione attraverso questo programma - ha concluso l'assessore alle Politiche sociali  -  è che si possa mettere in piedi un sistema in cui al concetto di "sorveglianza" si affianchi, in un percorso parallelo, quello di "sostegno" del detenuto, il quale potrà beneficiare di un'accoglienza estesa a tutto il corso della sua permanenza in carcere e non solo alle prime fasi della detenzione e che possa rendere la vita carceraria meno traumatica di quanto già sia».
 
Il "Programma operativo per la prevenzione del rischio autolesivo e suicidario dei detenuti, degli internati e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale"  rientra nell'ambito di una serie di iniziative rivolte ai detenuti presenti nelle carceri molisane, avviate con l'approvazione delle "Linee guida per la Carta dei Servizi sanitari degli Istituti penitenziari molisani" da parte della Giunta regionale del Molise  lo scorso 25 giugno, e  che hanno fortemente motivato l'assessore alle Politiche sociali, Michele Petraroia, a visitare lo scorso 28 aprile il carcere di Larino e l'8 agosto quello di Campobasso.

 

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