Politica agricola comune 2014-2020: sintesi delle proposte e possibili impatti sull'agricoltura molisana

Palazzo della Regione, Sala conferenze. Da sinistra nella foto:  Alfonso Scardera, Maria Rosaria Pupo D'Andrea, Vittorino Facciolla e  Nicola Pavone
Palazzo della Regione, Sala conferenze. Da sinistra nella foto: Alfonso Scardera, Maria Rosaria Pupo D'Andrea, Vittorino Facciolla e Nicola Pavone

Si è svolto in mattinata, presso la Sala conferenze del Palazzo della Regione di via Genova 11 a Campobasso, il seminario informativo e formativo organizzato dall'Autorità di gestione del Psr (Programma di sviluppo rurale) Molise circa le attività inerenti la nuova programmazione dal titolo "La Pac 2014/2020. Sintesi delle proposte e possibili impatti sull'agricoltura molisana". 
 
Prima dell'introduzione dei lavori a cura del dottor Nicola Pavone, non sono mancati i saluti dell'assessore alle Politiche agricole e Tutela dell'ambiente, Vittorino Facciolla.
«Negli ultimi anni - ha affermato l'assessore - sono state apportate ben cinque modifiche sostanziali alla Pac, il primo documento è targato 2011. Si cominciano già ad intravvedere le possibili ricadute sul territorio e noi, in Italia, dobbiamo stare molto attenti. Ora siamo in fase di ascolto. Non abbiamo responsabilità decisionali, ma abbiamo responsabilità promozionali». 
 
Il dottor Pavone, quindi, prima degli interventi della dottoressa Maria Rosaria Pupo D'Andrea  e del dottor Alfonso Scardera dell'Inea, si è soffermato sugli scopi dell'iniziativa.

«Il quadro delle nuove regole, sia per quanto concerne il primo che il secondo pilastro - ha dichiarato il dirigente -  è in fase di approvazione. Il primo pilastro prevede una Pac più verde, quindi una maggiore attenzione alle misure per l'inverdimento che ritroviamo anche nel secondo pilastro, dove la quota delle misure inerenti le finalità ambientali è aumentata dal 25 al 30 per cento».  

Pavone si è poi concentrato sul tema dello sviluppo rurale, parlando delle sei priorità e delle diciotto azioni. Tra gli interventi più evidenti la modifica dei programmi, resi più snelli; la maggiore attenzione al mondo agricolo femminile; le misure sulla cooperazione, la maggiore trasparenza e selettività dei criteri di selezione dei progetti da finanziare. 
 
Infine, la dottoressa Pupo D'Andrea ha concentrato il proprio intervento sulle novità della futura riforma della Pac: la definizione stringente di "agricoltore attivo"; il nuovo sistema dei pagamenti diretti; l'omogeneizzazione degli aiuti per ettaro per ridurre le distanze tra gli agricoltori; la convergenza interna degli aiuti, la flessibilità concessa agli Stati membri.

 
 
 

condividi

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO