«Ancora una volta facciamo i conti con i lunghi e pesantissimi strascichi della passata politica della superficialità: appena bocciato dalla Consulta il bilancio consuntivo 2011 della Regione Molise.
Questo è l'ultimo verdetto emesso dalla Corte costituzionale nei confronti della nostra amministrazione. Questa è l'eredità lasciata a noi da chi ci ha preceduti.
La Consulta ha dichiarato incostituzionale l'articolo 7 della legge sul rendiconto generale della Regione Molise per l'esercizio finanziario 2011 per via dell'assenza di crediti accertati. Oltre 1,2 miliardi di residui attivi sono stati assunti in bilancio regionale con una serie di valori non dimostrati. Chi ci ha preceduti al governo ha pensato bene che non fosse necessario, quando invece è obbligo di legge, spiegare la ragione del credito, il titolo giuridico, il soggetto debitore, l'entità del credito e la sua scadenza.
La bocciatura dell'alta Corte è un pesantissimo verdetto per il Molise.
Ogni nostra azione di risanamento, di costruzione, di rilancio, ogni nostro singolo sforzo, sconta lo scotto di un disordine amministrativo precedente privo di certezze e garanzie. Ogni nostro tentativo di accreditamento a livello nazionale viene soffocato da questi vecchi disastri.
Con la nostra delegazione parlamentare del Pd, composta con da Roberto Ruta, Danilo Leva e Laura Venittelli, ci siamo già attivati per concertare con il governo un rimedio a questa severa mannaia.
Ora, di fronte a questo quadro degradante, che non fa bene alla nostra regione e alla nostra economia, mi domando che cosa stia pensando il consigliere Cavaliere che accusa noi di imperizia e inerzia, perché "chiusi nel Palazzo" a ragionare di chissà quali faccende. Siamo nel Palazzo a raddrizzare lo sfacelo che ci ha lasciato in dote il governo di centrodestra di cui il consigliere Cavaliere era un attore di primo piano. Mi domando che cosa si stia dicendo il consigliere Nico Romanguolo che addebita a noi lo sperpero di risorse pubbliche in non si sa quale modo e pensa di impegnare l'assemblea regionale in astruse sedute monotematiche per articoli di stampa al limite della diffamazione.
Dovrebbero, Cavaliere e Romagnuolo, assieme ai loro sodali seduti in Consiglio, fare pubblica ammenda o, al limite, tacere. Hanno davvero poco da recriminare. Non siamo noi a dirlo, ma la Corte costituzionale. Ne usciamo tutti con le ossa rotte. Per questo ai consiglieri Cavaliere e Romagnuolo e ai loro sodali dico: rimbocchiamoci le maniche e proviamo a capire tutti insieme che cosa mettere in campo per avere riscontri concreti e positivi per i nostri cittadini e il nostro Molise».
Lo dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura.