«In merito alla situazione attuale della gestione commissariale regionale, ritengo opportuno e non più rinviabile fare un po' di chiarezza così da sgombrare il campo da ogni confusione, anche la più piccola. Soprattutto per quanto concerne ruoli, compiti e scadenze che la legge fissa per ciascuno di noi. Tanto per essere espliciti e diretti, l'incarico per cui il dottor Nicola Rosato era stato nominato dal Governo, quello cioè relativo ai programmi operativi 2011-2012, è terminato il 31 dicembre 2012. E mai nessuna proroga ha detto il contrario. Questo risulta dagli atti.
Ricordo, a me per primo, che con delibera del 21 marzo scorso sono stato nominato commissario ad acta con l'incarico prioritario di adottare i programmi operativi per gli anni 2012-2013 e di procedere alla loro attuazione. Tale incarico è stato affidato a me e a nessun altro dal presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con i Ministeri dell'economia e della salute.
Non c'è carta ufficiale, come non c'è provvedimento formale con i quali il Governo individui il dottor Rosato o altri nelle vesti di subcommissario. Per questo, non posso firmare nessun atto predisposto dal dottor Rosato. Sempre per la medesima ragione - l'assenza di disposizioni del Governo - risulta illegittima la presenza dello stesso nelle strutture commissariali e regionali. Il dottor Rosato non può utilizzare risorse e personale della pubblica amministrazione, non può accedere a atti e documenti interni. Non può percepire compensi, se non facendo correre a tutti noi il rischio di un serio problema di responsabilità amministrativa e contabile.
A tali precisazioni, mi pare doveroso aggiungere un altro aspetto. Il ruolo del subcommissario è di supporto e ausilio a quello del commissario, non viceversa. Sicché è inaccettabile tutta una serie di ingerenze registrate a nostro carico da parte del dottor Rosato. A che titolo l'intera struttura commissariale dovrebbe interloquire con un subcommissario, non più tale dal 31 dicembre scorso? A che titolo il subcommissario, non più tale dal 31 dicembre scorso, continua a inviare atti da lui già predisposti al commissario? A che titolo il subcommissario, non più tale dal 31 dicembre scorso, richiede con urgenza la ratifica di documenti da lui stilati?
A tutti noi pare evidente che il disastroso stato in cui versa la sanità molisana non è attribuibile a noi, ma a chi c'era prima di noi, il governo regionale e l'allora struttura commissariale di cui anche il dottor Rosato è stato parte integrante. Ingiustificate ci suonano le accuse mosse nei confronti del soggetto attuatore. Come si può tacciare di inadempienza un professionista appena nominato e, tra l'altro, scelto dallo stesso Rosato?
Di fronte a questo scenario piuttosto arbitrario, ci riserviamo di attivare ogni azione per individuare le responsabilità dei singoli, ad ogni livello, per evitare che, ancora una volta, ricadano sugli incolpevoli cittadini molisani le conseguenza negative di attività svolte da altri».
Così il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, è intervenuto in merito alle ultime vicende che hanno coinvolto la struttura commissariale per la sanità regionale.