Sblocco fondi sanità, il presidente Frattura replica e precisa

Frattura: «Nessuna imposizione da Roma»
Frattura: «Nessuna imposizione da Roma»

«Ci fa piacere leggere che il centrodestra molisano 'continuerà a battersi per la difesa dei diritti dei cittadini e per la sanità molisana', questo significa che saremo una forza unica, maggioranza e opposizione, pronta ad assicurare ai molisani un servizio sanitario di qualità».

Il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, replica così ai consiglieri regionali di centrodestra, Angiolina Fusco Perrella, Nicola Cavaliere, Giuseppe Sabusco e Salvatore Micone, autori di una nota stampa di commento allo sblocco di 118 milioni di euro ottenuto dall'attuale governo regionale nell'ultima verifica interministeriale sugli adempimenti previsti nel Piano di rientro.
«All'entusiasmo di questa prospettiva comune, ad ogni modo, viene da aggiungere qualche precisazione», puntualizza il presidente Frattura. «Gli esponenti della minoranza a Palazzo Moffa - dice - avanzano sospetti e timori sulle condizioni imposte al Molise dal Tavolo Massicci per lo sblocco dei 118 milioni di euro. Vorremmo tranquillizzare tutti: non ne abbiamo subito nessuna che abbia a che fare con vagheggiate forme di ricatto. I tecnici dei Ministeri di Economia e Salute ci hanno accordato tali risorse che la precedente Amministrazione non è riuscita a ottenere, 55 milioni dal Fas e 63 dalle premialità trattenute, perché ci ha ritenuti affidabili. La situazione ereditata da chi ha preferito ignorare i vincoli del Piano di rientro è pesante. Chi doveva adottare misure per risanare i conti ha preferito evitare l'assunzione di ogni responsabilità portando il servizio sanitario regionale a un punto di non ritorno. Oggi apprendiamo che il centrodestra ha agito così per tutelare 'a spada tratta il welfare della nostra regione', lo stupore di fronte a tale dichiarazione è inevitabile».

«Il Molise - assicura Frattura - non perderà in qualità; ai cittadini assicureremo una sanità efficiente e presente sul territorio, punteremo sui Centri di eccellenza per favorire la mobilità attiva e drenare quella passiva. Lo faremo attraverso una ragionata riorganizzazione del sistema che vedrà anche nell'integrazione pubblico-privato un punto di forza e non una contrapposizione che penalizza il primo a favore del secondo. Chi agita lo spauracchio delle chiusure degli ospedali, mente. Piuttosto, dovrebbe rallegrarsi del fatto che con i fondi a noi concessi finalmente potranno respirare tutti i creditori non pagati per anni».

«Anche così - conclude il presidente della Regione - si ridà alla sanità molisana la speranza di ripresa».

 

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