Sanità, pubblico e privato per un modello di qualità

Da sinistra nella foto: Gasperi, Frattura, Cannata, Potito, Brunese
Da sinistra nella foto: Gasperi, Frattura, Cannata, Potito, Brunese

Conferenza stampa di presentazione della convenzione per attività assistenziali, didattiche e di ricerca tra l'Università degli studi del Molise e la Fondazione Istituto Potito di ricerca diagnostica per immagini. L'incontro si è tenuto in mattinata presso i locali della Fondazione in Via Conte Verde a Campobasso. Presenti il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, il rettore  Giovanni Cannata, i professori Maurizio Gasperi e Luca Brunese dell'Unimol, il dott. Francesco Potito, direttore della Fondazione.
 
La collaborazione tra il Dipartimento di Medicina dell'Ateneo molisano e la Fondazione Potito, nonché la relativa convenzione, nascono dalla considerazione che l'Università sia un Centro prioritario della ricerca scientifica e che la Fondazione renda possibile sviluppare, promuovere e coordinare le attività di ricerca e sperimentazione di nuove attività tecnico scientifiche, garantendo anche la formazione di giovani ricercatori. E proprio sul rapporto che si può instaurare tra pubblico e privato per il raggiungimento di un livello sanitario di qualità, ha incentrato il suo intervento il presidente Frattura.

«La sanità in Molise - ha detto - diventerà la sanità per il Molise e per i suoi cittadini. Questo sarà possibile investendo nel connubio tra ricerca, qualità e sviluppo. Così si diventa riferimento anche per gli altri territori. Che per noi la situazione sia assolutamente complessa, difficile e stretta da limiti anche asfissianti lo sappiamo, ma la supereremo insieme favorendo le scelte più opportune e sensate.  L'integrazione tra pubblico e privato, nel campo delle cure, non deve più spaventarci. Non dobbiamo intenderla come un elemento che in qualche maniera penalizzi il pubblico, questa lettura di antagonismo vecchio stampo non ha davvero più ragion d'essere. La condivisione dei due sistemi significa solo una cosa, un modello di sanità alta. Oggi assistiamo alla nascita di una Fondazione che esplicita l'importanza di questa sintesi».

«Questo centro di eccellenza -  ha concluso il presidente  - e i numeri che può vantare, il buon esempio che rappresenta, ci danno la possibilità di credere che un modello simile, che vede coinvolta anche la nostra università, sia un modello vincente. Qui a Campobasso faremo dei tre centri di Tappino una cittadella della salute nei fatti, per un polo di sanità innovativa, a guida pubblica, a servizio dei molisani e del Molise».

 

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