Giorno del ricordo, la testimonianza del Presidente Iorio

Iorio: «Un omaggio alla memoria delle vittime, ma anche una fortificazione della nostra identità nazionale»
Iorio: «Un omaggio alla memoria delle vittime, ma anche una fortificazione della nostra identità nazionale»

«"L'onore che rendiamo alla memoria dei nostri morti, l'amore così puro che sentiamo ancora per loro, parte dalle fibre più sensibili del nostro cuore, e nessun popolo, in nessuna delle epoche conosciute, si mostrò mai indifferente a tali sentimenti" (M D'Azeglio).

Ogni italiano, come ogni uomo che crede nelle libertà, nella giustizia e nella democrazia, ha dunque il dovere morale, civile e storico di ricordare le vittime delle foibe e condividere il dolore dei loro familiari. Le umiliazioni, le violenze, le prevaricazioni di  tanti italiani che pagarono con la vita la loro nazionalità o credo politico, verso la fine della Seconda guerra mondiale e nei mesi che seguirono la conclusione ufficiale del conflitto, ad opera dei "titini", debbono appartenere alla memoria singola e collettiva di ciascun italiano e molisano. Bene fece qualche anno fa il Parlamento a votare una legge che istituì  a livello nazionale il "Giorno del ricordo" quale momento di rievocazione e conservazione della memoria collettiva di fatti drammatici che coinvolsero direttamente o indirettamente - si pensi agli oltre 300 mila profughi italiani che furono costretti a lasciare l'Istria per le persecuzioni dei comunisti di Tito - un numero sproporzionato di nostri connazionali, molti dei quali proprio molisani.
 
Fin dal primo anno della mia Presidenza, ho ritenuto di vivere questo giorno in modo adeguato promuovendo eventi ed iniziative che, in alcuni casi, hanno visto attori proprio i testimoni, i figli o congiunti degli infoibati e i profughi. Un omaggio alla memoria delle tante vittime,  ma anche una fortificazione della nostra identità nazionale. Dunque, il mio invito, rivolto a tutti i molisani, alle istituzioni e principalmente alle scuole, è quello di porre in essere oggi, e in tutta la settimana, confronti, dibatti ed approfondimenti sul tema per non dimenticare e per non far sì che le prossime generazioni non abbiano a ripetere questa brutta pagina della millenaria storia italiana».

 

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