Orchestra Stabile del Molise, Schubert e i lieder

Gianni Pirollo, musicista molisano di Montaquila. Clarinetto nel trio "Der Hirt auf dem Felsen"
Gianni Pirollo, musicista molisano di Montaquila. Clarinetto nel trio "Der Hirt auf dem Felsen"

Dopo Tre gioielli settecenteschi, Omaggio a Piero Cappuccilli, e Mozart a Parigi, continua la Stagione musicale 2012 dell'Orchestra Stabile del Molise. Questa mattina,  nella stupenda cornice dell'Auditorium dell'ex-Gil a Campobasso, è stata la volta di F. Schubert I Lieder.
 
Previste due repliche per domani, martedì 6 novembre, alle ore 19,00, e mercoledì 7 novembre, alle ore 21,00. In programma: Michael Watson, Babellon, duo per soprano e pianoforte (soprano Jinkyo  Lew - pianoforte Gabriella Pensa); Franz Schubert, Auf dem Strom, trio per soprano, corno e pianoforte (soprano Jinkyo  Lew - corno Fabbrizio Giannitelli - pianoforte Gabriella Pensa); Ce Young  Sub, Griun Gumgansan, duo per soprano e pianoforte (soprano Jinkyo  Lew - pianoforte Gabriella Pensa); Franz Schubert, Der Hirt auf dem Felsen, trio per soprano, clarinetto e pianoforte (soprano Jinkyo  Lew -  clarinetto Gianni Pirollo - pianoforte Gabriella Pensa).

Rigidamente romantici i due lieder di Schubert, entrambi composti nel 1828, l'ultimo anno di vita del compositore di Lichtental: nel primo, Auf dem Strom (Nella corrente) D 943, su testo di Ludwig Rellstab,  è l'acqua l'elemento di ispirazione,  caratteristica questa presente in altri lieder di Schubert; il secondo, Der Hirt auf dem Felsen (Il pastore sulla rupe) D 965, su testo promiscuo di Wilhelm Müller, con gli ultimi due versi di Wilhelmina Christiane von Chézy, si ritiene che sia stato concepito da Schubert  come aria da concerto per il soprano Anna Milder-Hauptman,  ed è per questo motivo che presenta una tessitura operistica piuttosto che liederistica.
Tutti e due i lieder rappresentano una delle ultime manifestazioni della tradizione "belcantistica", caratterizzata da un'espressione morbida, flessibile, non veristica, ormai al tramonto e di lì a poco soppiantata dalla durezza della tragédie lyrique e dal grand-opéra in Francia e da forme differenti di melodramma nazionale.


Di tutt'altro stile, invece, gli altri due brani di Michael Watson e Ce Young  Sub.
Fra gli esecutori, il clarinettista Gianni Pirollo, musicista eclettico, che accosta allo studio approfondito della musica classica altri stili, come il jazz, il pop,  il rock, la musica popolare ed altri ancora, non disdegnando il sax e il pianoforte. Da tempo si dedica alla composizione, utilizzando un linguaggio molto personale, difficile da collocare in un contesto musicale ben preciso. Ma c'è di più: è molisano verace di Montaquila, paese che non ha dimenticato e dove, fra una tournée e l'altra, fa sovente ritorno.

 
 

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