Autonomia regionale, conferenza stampa di Iorio

Iorio:  «No all'offensiva politico-mediatica tesa a denigrare l'avversario e a stravolgere la volontà degli elettori»
Iorio: «No all'offensiva politico-mediatica tesa a denigrare l'avversario e a stravolgere la volontà degli elettori»

«Ho il dovere morale e politico di ribellarmi,  in tutti i modi previsti dal nostro sistema democratico e di diritto, ad una campagna denigratoria svolta senza esclusione di colpi contro la mia persona, il mio impegno istituzionale e il lavoro fatto dalla Giunta che presiedo con il sostegno di una ben definita Maggioranza consiliare. Una campagna promossa da una "regia" ben definita, frutto di una commistione politica-mediatica che - nel voler distruggere, con buona pace dei principi della democrazia, dell'etica e del diritto, chi è stato legittimamente eletto in una libera competizione - riesce a minare anche l'autonomia di questa regione e il suo diritto, conquistato con grandi battaglie, ad autodeterminarsi  e a poter progettare il proprio futuro.
 
Come leggere in altro modo ciò che è accaduto, ormai da un anno a questa parte, da quando ho avuto la "colpa grave" di vincere nuovamente le elezioni ed avere quindi mandato dai cittadini di amministrare questa Regione. Da allora, infatti, si sono interessati a me, su opportuno sprone di chi non voleva accettare la sconfitta, niente di meno che il "Corriere della Sera", "la Repubblica", "la Stampa", il "Fatto quotidiano" e, in alcuni casi, anche "il Giornale". Ma non solo, le trasmissioni di approfondimento de "La 7", più volte "Report", fino ad arrivare a "Striscia la Notizia".
 
Tutto questo per raccontare un Presidente accentratore, padrone incontrastato del Molise, una sorta di malfattore che usurpa il potere e per descrivere, di conseguenza, i molisani che lo hanno votato, come dei suoi complici nello "sperperare" risorse in una regione ritenuta inutile. La verità è ben altra ed è quella che grido da tempo e che, soprattutto, testimoniano i fatti. Ho vinto le elezioni insieme alla mia Maggioranza in maniera limpida e trasparente.
 
Quelle elezioni, prima di giungere ad una proclamazione, sono state vagliate, studiate e dissezionate per oltre un mese (mai così era avvenuto nella storia della Regione fin dal 1970). Si è poi detto che il risultato era stato "aggiustato" con schede addirittura false, alcune delle quali erano state trovate bruciate sotto i ponti (ovviamente ciò senza alcun riscontro nella realtà). Si è, quindi, prodotto un ricorso elettorale che mirava ad un riconteggio delle schede che, una volta iniziato, ci ha portato all'aumento della differenza tra me e il mio competitore (anche qui un'ennesima "bufala"). Ci si è, infine, appellati ad elementi formali, nella presentazione delle liste, che sono stati interpretati dal Tar in un certo modo. Ora l'esame di quest'ultimo caso è al vaglio Consiglio di Stato e fido nella serenità della valutazione dei fatti da parte dei giudici.
 
Ad ogni modo, in tutti questi passaggi mediatici e giudiziari, chi sta pagando, insieme a me e alla mia famiglia, il prezzo più alto, è il Molise che vede mettere in discussione quanto aveva conquistato grazie a nobili padri, tra cui Aldo Moro e vari esponenti politici del dopoguerra. È tempo che tutta la classe politica del Molise, sia di Maggioranza che di Opposizione, si ricordi della sua responsabilità nei confronti non di Michele Iorio, ma di questa regione, dei suoi cittadini e del mondo economico-sociale che vi vive e lavora. È tempo che questa classe politica ritrovi unità e responsabilità nel difendere chi li ha eletti e protegga il loro diritto a progettarsi autonomamente un domani. È tempo, ancora, che l'attuale classe politica dica no a queste "regie" occulte che arrivano perfino a stimolare una trasmissione come "Report" per descrivere un Molise allo sbando. Una sorta di messaggio subliminale per indirizzare, in un certo modo, i giudici del Consiglio di Stato, a due giorni dalla pronuncia di merito sul futuro di questo Governo regionale. 
 
Ribadisco che mi opporrò con tutte le mie forze a questa pesante "cappa" che offende la politica, le Istituzioni, la democrazia e i cittadini che saranno chiamati, purtroppo, se questo processo non verrà interrotto, a pagare il prezzo più salato in termini di privazione della possibilità di potersi esprimere e di non essere subalterni a nessuno nel compiere delle scelte funzionali ad uscire, prima e meglio, dall'attuale crisi e ad immaginare un futuro possibile nella terra in cui sono nati».

Lo ha detto il Presidente della Regione, Michele Iorio, nel corso di una conferenza stampa tenuta in Consiglio regionale.

 

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