In riferimento alle dichiarazioni dell'Onorevole Antonio Di Pietro rilasciate nella giornata odierna ad alcuni organi di informazione, il Presidente della Regione Michele Iorio ha puntualizzato:
«Riconfermo la mia convinzione, basata sulle diverse verifiche effettuate dai Tribunali, dalla Corte d'Appello e quindi dalle Prefetture di Campobasso e Isernia su mandato del TAR, che non si ripeteranno le elezioni regionali perché, con evidenza matematica, il Centrodestra e il suo Presidente hanno vinto sia al proporzionale che al maggioritario in maniera inequivocabile e incontrovertibile.
Ad ogni modo, ove questa suggestiva ipotesi dovesse avverarsi, e come dice oggi l'On. Di Pietro lui stesso si candiderebbe a Presidente, sono assolutamente pronto a cimentarmi anche in questa ennesima competizione certo di avere un avversario da poter superare con non tanta fatica. I molisani conoscono fin troppo bene la demagogia e la denigrazione senza limiti che Di Pietro "scarica" con generosità sui suoi avversari elettorali. Sono più che noti i piloni di utilitarismo, propagandismo e populismo che sono a base del "giustizialismo a senso unico"- mai rivolto contro se stesso o il suo movimento - di questo personaggio della politica nazionale che però in Molise, dove è conosciuto bene, non ha mai portato a risultati elettorali eclatanti.
Purtroppo, ricoprendo incarichi al di fuori del Parlamento, non ho modo di controbattere e rispondere alle volgarità e alle irrealtà che Di Pietro pronuncia su di me e sul Molise, senza contraddittorio, nell'Aula della Camera.
Posso però affermare con certezza che questa regione non ha bisogno delle sue reprimende e del suo giustizialismo ad orologeria di stampo elettoralistico, perché ha delle Istituzioni, e degli esponenti che le guidano e vi lavorano, all'altezza di ricercare, contrastare e reprimere eventuali episodi di illegalità. Ciò senza ricevere "imbeccate" o disposizioni da Di Pietro. Abbiamo Forze dell'Ordine e Magistrati che hanno operato, operano ed opereranno al servizio di tutti i cittadini e al solo fine del rispetto della legge e dei suoi principi, e non su "mandato" di Di Pietro che intende liberarsi attraverso loro, non potendolo fare con il consenso degli elettori, dei suoi avversari».