Ricorsi elettorali, la posizione del Presidente Iorio

Iorio:  «Sono certo che queste elezioni non verranno annullate»
Iorio: «Sono certo che queste elezioni non verranno annullate»

In merito al dibattito creatosi sui ricorsi elettorali, il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha dichiarato:
 
«Credo che alcuni personaggi dell'opposizione di centrosinistra rimarranno ancora una volta delusi anche dalla prossima pronuncia del TAR e dovranno, loro malgrado, prendere atto che il centrodestra ha vinto le elezioni regionali dello scorso ottobre e io sono stato riconfermato Presidente di questa Regione. Comprendo che è una "pillola" dura da ingoiare, ma in democrazia le elezioni non si vincono a "tavolino", accampando speciose eccezioni procedurali, peraltro inesistenti, ma con la sommatoria valida di voti regolarmente espressi dai cittadini.
 
E questo è ciò che è avvenuto in Molise ed è stato validato prima dalle singole Commissioni comunali nelle varie Sezioni, poi dalle Commissioni circoscrizionali provinciali e regionali presso i Tribunali di Campobasso e Isernia, e quindi nella Corte d'Appello  - tutto ciò, è bene ricordarlo, in quasi un mese di verifiche; non si era mai creata in passato tanta attenzione e tanta minuziosa, e a mio parere giusta, voglia di analizzare e vagliare ogni aspetto per validare, nel migliore dei modi, il risultato finale  -  e infine in una lunga e puntuale istruttoria eseguita nei mesi scorsi, su ordine del Tribunale Amministrativo, dalle Prefetture delle due province. Tante verifiche fatte da soggetti terzi e diversi, che hanno un minimo comune denominatore: la fiducia riconfermatami dai molisani per guidare questa regione per i prossimi cinque anni.


La discussione che galvanizza oggi questi personaggi del centrosinistra, invece, riguarda aspetti molto futili, discutibili e assolutamente secondari rispetto al verdetto elettorale. Un voler confondere il "mezzo" con il "fine", la "cornice" con il "dipinto", il "percorso" con la "meta".
Appare, poi, davvero fuori dal tempo immaginare che per puri interessi particolari, e senza motivazioni di pubblico interesse o di diritto reale, il Molise, investito come il resto del Paese da una crisi senza precedenti, possa tornare al voto, nulla curandosi del lavoro che scarseggia, delle imprese che sono soffocate da un mercato contratto e difficile e dai redditi singoli e familiari sempre più assottigliati. Sono questi i pensieri che dovrebbero invadere integralmente la mente, determinandone le azioni conseguenti, di chi fa politica.

 
Ed è ciò che cerco, insieme a tanti altri esponenti di "buona volontà" - anche di centrosinistra - di fare quotidianamente, interrogandomi ed agendo in relazione su come creare nuovo lavoro, come proteggere quello che c'è, come generare la crescita e come riprendere la via dello sviluppo. Nulla di diverso della ricerca del "bene comune" di cui, a "chiacchiere", questi personaggi si riempiono la bocca.


Se la politica vuole riacquistare la fiducia dei cittadini, deve cambiare elevando il livello della qualità della discussione, riportandola ai problemi reali e concreti dei territori e dei cittadini. L'antipolitica trova i migliori alfieri e portavessilli nelle file dei demagoghi e degli opportunisti. Se la "buona politica" vuole vincere la sua battaglia di civiltà e svolgere il suo ruolo sociale, deve quindi saper isolare questi ultimi e schierarsi, senza indugio, dalla parte dei cittadini e dei loro problemi.
Sono certo, sulla base delle tante verifiche matematiche e fattuali eseguite da magistrati e valenti funzionari, svolti in pieno contraddittorio pubblico, che queste elezioni non verranno annullate. Ad ogni modo, anche se ciò dovesse accadere, sono pronto a ricandidarmi di nuovo, nella certezza di avere con me il consenso della maggioranza dei molisani».

 

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