E' stato aggiornato a martedì prossimo, 3 aprile 2012, alle ore 10,00, il Consiglio regionale del Molise, tornato a riunirsi nella giornata di oggi, 27 marzo 2012, sotto la presidenza di Mario Pietracupa, per esaminare un Ordine del giorno contenente 35 argomenti.
I lavori, che si sono conclusi alle ore 19,30 circa, erano stati aperti in mattinata dalle comunicazioni del Presidente Pietracupa, al quale ha fatto seguito un intervento del Consigliere Niro che ha chiesto di votare l'iscrizione di una Proposta di legge di iniziativa dei Consiglieri regionali Angelo Michele Iorio e Mario Pietracupa sullo statuto: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 24 ottobre 2005, n.36 (disciplina del referendum previsto dall'articolo 123, terzo comma della Costituzione). Abrogazione delle legge regionale 13 febbraio 2012, n.4".
La richiesta ha ricevuto l'unanime consenso dall'aula, con l'astensione dei Consiglieri Ciocca, Di Donato, Monaco e Romano.
Il Consigliere Niro ha chiesto ed ottenuto, altresì, l'iscrizione e l'immediata discussione di un'altra Proposta di legge, di iniziativa della Giunta regionale, concernente le "Modifiche alla legge regionale 20 agosto 2010, n.16 - misure di razionalizzazione della spesa regionale". Sul punto ha parlato anche l'Assessore Scasserra.
Sia l'iscrizione che l'immediata discussione sono state votate a maggioranza con il voto contrario dell'opposizione.
In attesa della consegna ai Consiglieri delle copie degli argomenti iscritti, il Presidente Pietracupa ha proceduto a far discutere il primo punto in agenda, votato a maggioranza con l'astensione della opposizione: "Proposta di legge regionale n.10 di iniziativa del consigliere Niro concernete Modifiche agli allegati 1,2,3 della legge regionale 10 maggio 2010, n.13. Reviviscenza della legge regionale 8 maggio 1980,n.11".
«Con la proposta di legge - ha detto il relatore Izzi - si mira a rettificare alcuni interventi abrogativi e di convalida disposti con la legge in esame che, all'analisi degli effetti prodotti sono risultati incongrui. All'articolo 1 si prevede l'abrogazione della norma che a sua volta ha abrogato la legge regionale 8 maggio 1980, n.11 (norme di attuazione della legge 4 agosto 1978 n.440, relativa alla utilizzazione delle terre incolte, abbandonate o insufficientemente coltivate). All'articolo 2 sono previsti, nell'ambito della manovra di semplificazione normativa contemplata dalla legge regionale 13/2010, l'inserimento, tra i regolamenti regionali da abrogare, del regolamento 9/2002 e del regolamento 1/2005 entrambi riguardanti la disciplina del procedimento amministrativo regionale per le autorizzazioni all'uso del demanio marittimo e la contestuale cancellazione dall'elenco dei regolamenti oggetto di convalida dello stesso regolamento n.9/2002».
«L'intervento si rende necessario - ha concluso Izzi - in quanto entrambi gli atti regolamentari sono stati superati dalla legge regionale 5 maggio 2006, n.5 che ha disposto il conferimento ai comuni (spogliandone la Regione) delle funzioni in materia di autorizzazione all'utilizzo del demanio marittimo e finalità turistico-ricreative».
Si è quindi passati alla Proposta di legge n.13 sullo statuto iscritta in mattinata, sulla quale ha relazionato il consigliere Niro che ha presentato anche alcuni emendamenti.
«Le integrazioni che si propongono al testo vigente - ha detto Niro - vanno nell'intento di colmare le lacune presenti nella "disciplina regionale del referendum previsto dall'articolo 123, terzo comma della Costituzione" e di rendere più celere il procedimento di modifica dello statuto stesso».
Petraroia ha evidenziato che «dalla valutazione del documento emerge la necessità di un approfondimento della proposta. Gli emendamenti propongono cose nuove rispetto a quanto licenziato dalla prima commissione. E' il caso quindi di tornare in commissione con l'intervento dell'ufficio legislativo».
Secondo Pietracupa «gli emendamenti sono stati proposti d'intesa con l'ufficio legislativo. C'è uno statuto in piedi. Con questa norma si sospende la promulgazione».
Per Romano «è in discussione la fretta con la quale l'aula prende iniziative anche non in sintonia con l'ufficio legislativo. C'è la volontà di ridurre il numero dei consiglieri e degli assessori, però dobbiamo sapere cosa votiamo. Noi stiamo votando lo scarico del referendum. C'è necessità di un approfondimento».
Frattura ha fatto notare che «l'eventuale impugnativa del Governo non comporta l'allungamento ulteriore delle procedure. Visto che l'emendamento può tornare in cCmmissione per essere approfondito, chiedo il rinvio».
Niro ha sostenuto che «la procedura referendaria è già prevista, la nostra responsabilità è quella di evitare una spesa di 2 milioni di euro per il referendum».
A questo punto il Presidente Pietracupa, viste le richieste, ha aggiorna la Seduta alle ore 16,00, per favorire una riunione della Prima Commissione alle ore 15,30, unitamente all'Ufficio legislativo per meglio chiarire la proposta di modifica all'esame dell'aula.
Prima di sospendere però, è stata votata all'unanimità la Proposta di legge n.23, anch'essa iscritta in mattinata, con la quale si "intende garantire, come per gli anni precedenti, un adeguato e regolare flusso finanziario a favore degli enti attuatori beneficiari di finanziamenti regionali. Infatti, le leggi regionali finanziarie che si sono susseguite nei vari anni, pur prevedendo la limitazione del 10 per cento per la erogazione di anticipazioni e acconti, hanno escluso, l'applicazione di tale limitazione nel caso di erogazioni a fronte di stati di avanzamenti per lavori e forniture e di spese rendicontate".
Per Petraroia «con la proposta che si va ad approvare non si risolve il problema», mentre l'Assessore Scasserra, nel precisare che l'aspetto è stato discusso tra l'Esecutivo e le parti sociali, ha detto che «questa modifica è una norma che chiarisce il problema».
Dopo una richiesta di inversione di un argomento attinente l'IMU sui fabbricati rurali dell'assessore Fusco Perrella, il Consiglio è stato aggiornato al pomeriggio per consentire la riunione della Prima Commissione per lo Statuto.
Alle ripresa, il Consigliere Niro ha informato l'aula che il responsabile dell'Ufficio legislativo ha chiarito il significato degli emendamenti alla Prima Commissione.
«L'articolo 18 riformulato - ha riferito Niro - prevede la sospensione di tutte le operazioni e attività relative allo svolgimento del referendum per i dieci mesi (è passato in tal senso un emendamento, mentre in precedenza era previsto un altro emendamento di otto mesi) successivi alla elezione del nuovo Consiglio, invece degli attuali sei».
«Entrando nel merito della presente situazione regionale - ha detto ancora Niro - si avrebbe tempo fino al 17 agosto per approvare un nuovo testo statutario». «Ci siamo presi due mesi in più», ha affermato.
E' intervenuto nuovamente Petraroia, il quale ha chiesto di far tornare in commissione la Proposta di legge di Iorio e Pietracupa per un esame approfondito e per assemblare la stessa con il vecchio testo, al fine di ricavare una stesura migliore. «Non vedo perché dobbiamo fare le cose in fretta», ha concluso.
Il Presidente Pietracupa ha affermato che comunque la pronuncia del Tar del 17 maggio non sarà definitiva.
Dopo la votazione dei singoli emendamenti, è stata messa a votazione la intera proposta che ha ottenuto il consenso della maggioranza e l'astensione della opposizione.
Posta la parola fine all'argomento statuto, si è proceduto con l'anticipazione di un Ordine del giorno a firma dei consiglieri Fusco Perrella ed altri, per le determinazioni urgenti del Consiglio in sostegno del mondo agricolo per richiedere al Governo nazionale la detassazione dei fabbricati rurali dal regime di imposizione IMU.
Dopo gli interventi dei consiglieri Tamburro, Di Pietro, Petraroia, Fusco Perrella e Parpiglia, l'Ordine del giorno è stato votato all'unanimità.
Il Consigliere Monaco ha chiesto ed ottenuto l'anticipazione di una mozione già discussa nella passata Seduta. Dopo gli interventi dei Consiglieri Bizzarro, De Bernardo, Petraroia e lo stesso Monaco, la mozione è stata votata all'unanimità. Con essa, tra l'altro, si impegna il Presidente della Giunta regionale ad effettuare le opportune verifiche per finanziare l'art.15 della legge regionale 16/2009 per un importo non inferiore a 200.000,00 euro, al fine di promuovere la cultura cooperativa, garantire l'assistenza tecnica e l'organizzazione dei servizi a sostegno della cooperazione.
Sempre all'unanimitò, infine, è stato votato un Ordine del giorno presentato dall'Assessore Vitagliano ed altri sulle imprese balneari. Ad illustrarlo è stato il consigliere D'Aimmo , che ha spiegato come con il provvedimento si intenda impegnare il Presidente e la Giunta ad assumere tutte le necessarie iniziative a sostegno dei balneatori, sia in sede di Conferenza Stato-Regioni che in forma autonoma, nei confronti del Governo e della Unione Europea.
«Si chiede - ha concluso D'Aimmo - di dichiarare, ottenendo una deroga dall'Unione Europea, l'esclusione dall'evidenza pubblica delle imprese turistico - ricreative e che sia adottato ogni idoneo provvedimento ad evitare la distruzione di un settore economico vitale per la economia molisana ed adottare, di conseguenza, una legge di riordino normativo in materia di concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo».
Sul punto, prima della votazione, ha preso la parola anche il consigliere Monaco, condividendo l'Ordine del giorno.