Edificio ex GIL, nasce la Domus della cultura

Pregevole restauro conservativo
Pregevole restauro conservativo

Torna al suo antico splendore a Campobasso il Palazzo dell'ex GIL, unico esempio di edificio razionalista costruito nel 1938, che durante il ventennio fascista ospitava appunto la Gioventù Italiana del Littorio. La ristrutturazione, fortemente voluta dal Governo regionale, ha consentito la realizzazione di un luogo-contenitore dedicato esclusivamente alla cultura e alle sue molteplici specificità.

I lavori di recupero funzionale e di restauro, tranne qualche piccolo ritocco, sono terminati e il Presidente Iorio ha tenuto una conferenza stampa proprio all'interno della struttura.
«Quello di oggi -  ha detto Iorio - è uno dei momenti più belli ed esaltanti dell'attività di governo che abbiamo posto in essere in questi anni. Restituiamo alla città di Campobasso e alla sua storia un immobile completamente restaurato, che ha rappresentato tanto per ogni cittadino del capoluogo e dei centri limitrofi in termini di ricordi, di attività svolte, di appuntamenti di spettacolo e, in alcuni casi, di impegno didattico.
 
Diamo anche al Capoluogo e a tutta la regione una "Domus della cultura", in cui si potranno svolgere appuntamenti di vario genere che abbracceranno l'arte nelle sue molteplici forme visive, musicali, letterarie e teatrali. Un luogo in cui l'estro e la sensibilità culturale di ognuno potranno trovare spazio per una crescita armonica della città e di tutto il Molise».

Iorio ha voluto anche guidare i giornalisti e gli esponenti istituzionali presenti in una visita dell'immobile, che presto, entro metà settembre, potrà cominciare ad ospitare i primi spettacoli ed essere fruito liberamente da tutti i cittadini.

Il recupero funzionale e il restauro del Palazzo ex GIL  hanno preso le mosse dal progetto originario di Domenico Filippone e ne hanno interpretato l'architettura alla luce di nuove esigenze distributive, delle normative vigenti, delle tecnologie contemporanee e, soprattutto, dei rapporti con la città e il tessuto urbano circostante, realtà non paragonabili a quelle degli anni in cui fu costruito il manufatto.

La ricostruzione dei volumi mancanti dell'impianto a "C" ha colmato il vuoto creato dalle demolizioni improprie, restituendo unitarietà al complesso, evocando le forme originarie attraverso una reinterpretazione in chiave contemporanea del linguaggio di Filippone.

 
 
Iorio visibilmente soddisfatto nel corso della visita al manufatto
Iorio visibilmente soddisfatto nel corso della visita al manufatto

All'interno sono state individuate alcune funzioni direzionali in campo culturale, prevedendo uffici della Regione e un Centro per la formazione; al livello del grande piano è stato previsto un vasto spazio polifunzionale, di forte flessibilità, che accoglie aree espositive/multimediali, punto internet, zona proiezioni con videowall, area bookshop, caffetteria; al piano terra, la Sala auditorium, che riprende la configurazione originaria del cinema teatro, con la contenuta pendenza della sala, la calotta di copertura in controsoffitto fonoassorbente, la doppia altezza.

Il complesso è diventato così un polo di attrazione per la città, si  è trasformato in un Centro multimediale dotato di sale per convegni, proiezioni, rappresentazioni, punti di informazione e divulgazione, in una struttura rappresentativa della Regione a livello non solo territoriale, ma anche nazionale ed internazionale.

 «In Italia - ha detto soddisfatto il Presidente - esistono pochi luoghi come questi che hanno in sé una storia legata ad uno specifico periodo della vita di questo Paese, e che, con una sapiente e rispettosa ristrutturazione, possono svolgere oggi un ruolo sociale di volano della cultura e, quindi, di crescita complessiva, ma anche di implementazione delle diverse professioni impegnate nel mondo dell'arte in generale. E' questo l'esempio più concreto di quando la politica sa e vuole svolgere il suo ruolo di progettazione, di ricerca delle risorse e di realizzazione concreta di un'opera che poi diviene motore di un progetto operativo più ampio e complesso. Un progetto che abbiamo affidato alla Fondazione Molise Cultura che qui avrà sede e che potrà gestire questa struttura nel modo migliore».

Iorio ha quindi voluto ricordare che nei Fondi FAS, recentemente assegnati al Molise, ha trovato spazio anche la dotazione finanziaria per il "PAI Cultura", che verrà assegnato in gestione alla stessa Fondazione.


«Per la prima volta - ha detto ancora il Presidente Iorio - il Molise utilizza i fondi degli investimenti per la cultura. Un segnale importante che è conseguente all'impostazione che abbiamo voluto dare negli ultimi anni alla nostra azione di governo nel ritenere la cultura certamente elemento di crescita del territorio e dei singoli cittadini, ma anche opportunità occupazionale e generatore di crescita economico-sociale».

 

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