Il Presidente del Consiglio regionale, Michele Picciano, in occasione dell'anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi, avvenuta il 19 agosto 1954, ricorda la figura di un uomo che ha guidato l'Italia verso la riappacificazione sociale e lo sviluppo.
«A De Gasperi - dice Picciano - dobbiamo il merito di aver condotto il nostro Paese fuori dalla disperazione del dopoguerra e verso un progresso solidale, non privo di attenzione etica all'equità. Il benessere senza l'intelligenza politica, senza garanzia del diritto della solidarietà non è progresso, ma solo accumulo di risorse, senza vantaggi collettivi di crescita reale».
Il qualità di Presidente dell'AICCRE, la Sezione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa, Picciano ne ricorda le doti politiche e intellettuali: «La cultura di De Gasperi ha consentito all'Italia, dilaniata e umiliata dopo la seconda guerra mondiale, di ritrovare nella sua profonda identità cristiana e democratica la spinta per diventare compiutamente moderna. La sua biografia è di grandissimo pregio: tra i padri della Repubblica è stato anche, insieme al francese Robert Schuman, al tedesco Konrad Adenauer e all'italiano Altiero Spinelli, padre carismatico e lungimirante dell'Unione Europea».
«Sentiva la politica come responsabilità di operare per la pace - nota il Presidente - e per il benessere di tutti. Subì quattro anni di carcere per essersi opposto alla legge Acerbo, che permise l'avanzata del partito fascista; contro quella legge elettorale tenne un discorso alla Camera dei Deputati, il 15 luglio 1923, memorabile. Isolato dal regime, fu arrestato alla stazione di Firenze l'11 marzo 1927. Antifascista e cattolico, la Chiesa gli ha assegnato il titolo di Servo di Dio».
Il Presidente del Consiglio regionale del Molise, sottolinea che «Alcide De Gasperi aveva un alto senso della laicità come presupposto di democrazia e di equilibrio. Ecco perché è bene, e ci fa bene, dedicare un contributo alla sua memoria, per aver consentito all'Italia di essere degnamente al pari dei Paesi più ricchi e progrediti».
«A quasi sessanta anni dalla sua morte - conclude - il suo pensiero resta estremamente autorevole ed attuale».