Per sei giorni, dal 3 all'8 luglio a Campobasso, trenta ragazzi provenienti da Estonia, Francia, Italia, Romania e Polonia lavoreranno insieme in un ambiente interculturale, focalizzandosi sul tema dello sport e su come esso possa essere strumento di integrazione e di socializzazione. L'iniziativa è a cura del CUS Molise ed ha il patrocinio della Presidenza della Regione Molise.
L'obiettivo del Progetto "Let's create our sport!" è quello di sviluppare il senso di tolleranza ed aiutare a combattere la discriminazione, usando lo sport come linguaggio comune ed educativo che si basa sul rispetto delle regole e sullo spirito di gruppo e come strumento che favorisce una crescita sana del ragazzo a livello psico-fisico. Accanto all'opportunità di praticare l'attività sportiva, vi è, dunque, la possibilità di affrontare l'argomento "sport" in modo più ampio, considerando come sia possibile promuovere percorsi educativi interculturali che, partendo da giochi e sport, riescano a coinvolgere ragazzi provenienti da diverse razze e culture, favorendo l'integrazione.
I giovani partecipanti condivideranno le loro esperienze discutendo di come lo sport sia considerato nei rispettivi Paesi e nei diversi sistemi educativi, culturali e sociali. I partecipanti, sotto la guida di esperti, organizzeranno le attività sportive dando esempi di sport e giochi che praticano a scuola o nel tempo libero e lavoreranno insieme tramite dibattiti e work-shop per creare nuovi tipi di attività ludico-sportive che saranno presentate e sperimentate all'interno del "Progetto CampUS", un campo estivo, organizzato tutti gli anni dal CUS Molise, che coinvolge bambini ed adolescenti dai 6 e i 16 anni.
Il Progetto "Let's create our sport!" è finanziato attraverso "Gioventù in Azione", programma comunitario istituito dall'Unione Europea appositamente per i giovani: l'obiettivo è di infondere nei giovani europei un senso di cittadinanza attiva, di solidarietà e di tolleranza, coinvolgendoli nella costruzione del futuro dell'Unione. Il Programma promuove la mobilità entro e oltre i confini dell'UE, l'apprendimento non formale e il dialogo interculturale, contribuendo in modo significativo all'acquisizione di competenze e favorendo il coinvolgimento di tutti i giovani, indipendentemente dal grado di istruzione, provenienza sociale e bagaglio culturale.