Diga di Ponte Chiauci, è iniziato l'invaso

Il taglio del nastro
Il taglio del nastro

Progettato al termine degli anni Cinquanta per soddisfare la domanda di consumi idrici per usi potabili, irrigui, industriali e idroelettrici della Vallata del Trigno, il complesso infrastrutturale della diga di Chiauci fu riprogettato nel 1985 in sede di avvio della realizzazione, tenendo conto dei risultati di un'approfondita indagine geologica.

Nella mattinata, dopo oltre cinquant'anni, l'inaugurazione della diga da parte del Presidente della Regione, Michele Iorio, che ha anche incontrato, al termine della cerimonia, i tre figli dell'operaio Scarano, morto in un incidente sul lavoro durante la realizzazione della struttura.
«Il Molise - ha detto Iorio - si arricchisce oggi di un'opera ingegneristica di notevole rilevanza, che non solo rispetta l'ambiente circostante, ma ne valorizza le peculiarità naturalistiche e paesaggistiche».

Per la prima fase di invaso, da completarsi entro giugno, è previsto il riempimento di un terzo dell'intera capienza del bacino, pari a circa 4,5 mln metri cubi d'acqua che potranno già essere utilizzati nel corso dell'estate, in autunno comincerà invece la seconda fase di invaso di circa 9 mln di metri cubi destinati ali'utilizzo nel 2012. Infine, l'ultimazione totale, pari a 14 mln di metri cubi, è prevista entro il maggio del 2013, data a partire dalla quale l'intera capienza diventerà, periodicamente, sempre disponibile.

Ripercorrendo la storia dell'opera, il Presidente Iorio ha evidenziato come essa sia frutto di una buona intuizione di una classe politica che seppe guardare lontano e comprendere che questo invaso, una volta realizzato, avrebbe potuto, non solo dare acqua per uso industriale ed agricolo per il Basso Molise e il Basso Abruzzo, ma anche creare le condizioni per lo sviluppo turistico della zona in cui insiste.

«È questa anche una risposta concreta - ha riferito Iorio - alla richiesta che ci viene dalle aree interne di creare iniziative di crescita per fermare lo spopolamento invertendone la rotta attraverso la facilitazione della creazione di nuove attività di ricezione turistica e di miglioramento/valorizzazione ambientale e paesaggistica del territorio».
«Il Molise - ha sottolineato il Presidente - per questa opera ha dato di più, ha impegnato, infatti, sia le sue risorse idriche che il suo territorio, ma oggi riceve in proporzione al suo impegno la possibilità di creare uno sviluppo duraturo e sostenibile».

Il Presidente della Regione, infine, ha poi voluto evidenziare come, in questo particolare momento di riflessione nazionale e  internazionale sulla produzione energetica, questa opera si ponga quale elemento positivo per la possibilità che ha di generare energia da un moderno impianto idroelettrico di prossima realizzazione. 

 
 

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