ll 22 marzo 1888, giovedì antecedente la Domenica delle Palme, Fabiana Cicchino, di trentacinque anni, chiamata in paese Bibiana, e Serafina Valentino, di trentaquattro anni, moglie di Domenico Cifelli, entrambe di Guasto, Frazione di Castelpetroso, si recarono in località "Cesa tra Santi" a coltivare un appezzamento di terreno.
Portarono con loro due pecorelle. Nel pomeriggio, Fabiana si accorse che una di esse s'era smarrita. Messasi alla ricerca, la trovò di fronte ad un crepaccio, in un anfratto da cui proveniva una luce. Timorosa, ma anche incuriosita, Fabiana si avvicinò e si trovò immersa in una visione celeste: la Vergine Santissima e Cristo Morto coperto di piaghe disteso ai suoi piedi.
Maria si presentava seminginocchiata, con le braccia allargate e gli occhi rivolti al cielo in atto di implorazione e di offerta. Aveva la veste color rosaceo e il manto color bruno che dal capo le copriva le spalle fino ai piedi. La Vergine non pronunziò alcuna parola. Accorse sul luogo anche Serafina, ma non vide nulla. Dieci giorni dopo, il primo aprile, festa di Pasqua, l'apparizione si rinnovò e questa volta anche Serafina vide. La Madonna si presentò nello stesso atteggiamento del 22 marzo. In entrambe le apparizioni non parlò, non lasciò alcun messaggio verbale.
La notizia delle apparizioni si propagò con la rapidità di un lampo per tutta Castelpetroso e si allargò, ad ondate successive, in tutti i paesi e le regioni vicine. Folle di fedeli si sentirono attratte dal luogo delle apparizioni e da 183 anni il numero di persone che si reca a rendere omaggio alla Madonna Addolorata di Castelpetroso, Patrona del Molise, è cresciuto di giorno in giorno.
«Ho avuto modo di constatare personalmente nei miei viaggi all'estero - scrive nel suo messaggio per il 183° Anniversario dell'Apparizione, il Presidente Iorio - come le comunità molisane d'America, d'Australia e del Nord Europa, abbiano mantenuto intatta la devozione per questo luogo e per il prodigio che in esso è avvenuto. Una devozione che in tanti casi ha portato questi nostri corregionali a conservare nelle singole abitazioni, come nelle sedi delle associazioni che li rappresentano, un'effige della Madonna dell'Addolorata.
Molisani come noi, questi, che non mancano, appena ritornati nella loro terra, di fare visita al bellissimo Santuario di Castelpetroso e di sostare in preghiera sul luogo delle apparizioni. Come pure in questo giorno riecheggiano le belle riflessioni, che trovarono proprio spunto dal messaggio delle apparizioni, fatte, da Giovanni Paolo II, il 19 marzo 1995, nell'omelia dell'affollatissima Messa che celebrò proprio nel piazzale del Santuario, in occasione della Festa di San Giuseppe lavoratore.
Questo Santuario, posizionato anche fisicamente nel cuore di questa regione, era, è, e sarà un'importante ed imprescindibile testimonianza delle tradizioni, della storia, dei valori e della spiritualità più profonda del popolo molisano. Un gioiello religioso e culturale che tutto il Molise sente fortemente proprio».