Regione Molise, dopo quarant'anni il nuovo Statuto

L'Assemblea di Palazzo Moffa. Ora dovrà occuparsi del Regolamento
L'Assemblea di Palazzo Moffa. Ora dovrà occuparsi del Regolamento

Il Consiglio regionale del Molise, nel primo pomeriggio di oggi, ha approvato, in seconda lettura, il nuovo "Statuto della Regione Molise": 72 articoli che ridisegnano ed aggiornano il massimo organismo istituzionale molisano. Va così in archivio il vecchio e primo Statuto, deliberato dal Consiglio regionale del Molise nelle Sedute del 26 gennaio, del 12 e 23 marzo 1971, approvato ai sensi dell'art.123, comma secondo, della Costituzione, con la  legge n.347 del 22 maggio 1971, e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Supplemento ordinario al n.148 del 14 giugno 1971.

La seconda deliberazione dell'importante documento ha messo insieme le proposte di legge n.153, di iniziativa del Consigliere Incollingo;  la n.155, di iniziativa del Consigliere Molinaro; la n.162 di iniziativa dei Consiglieri Leva, Romano e Totaro.
Tutti i rappresentanti dei vari Gruppi e singoli Consiglieri intervenuti nel dibattito hanno espresso apprezzamento per aver scritto una pagina sicuramente positiva per il Molise.

Non ci sono stati toni trionfalistici, ma la soddisfazione di aver concluso un iter avviato circa undici anni fa è stata manifestata ripetutamente nei vari interventi che si soni registrati nel corso la Seduta.
Al fine di consentire la seconda approvazione in tempi rapidi e un'ampia convergenza sul provvedimento, in avvio di Seduta sono stati ritirati dai presentatori alcuni emendamenti tra i quali uno del Presidente Iorio, tendente a portare a 26 il numero dei Consiglieri regionali.

«Senza fare inutili enfatizzazioni - ha dichiarato Iorio - credo si possa dire che oggi questo Consiglio regionale ha dato al Molise uno strumento che consentirà alla Regione di lavorare meglio e rispondere con più tempestività e incisività alle istanze che vengono dal territorio, ma anche alle nuove responsabilità che scaturiscono dall'attivazione del Federalismo. Certo, esso non può e non deve essere ritenuto punto di arrivo. In futuro, e penso agli inizi della prossima legislatura, potranno essere apportati cambiamenti ed evoluzioni che soddisfino le varie esigenze che in questi mesi, nell'ambito del dibattito svolto in quest'aula, si sono evidenziate. Esigenze che hanno trovato posto in specifici emendamenti che sono stati presentati, e poi oggi ritirati, al fine di giungere al risultato di un voto di ampia maggioranza.
 
Personalmente avevo presentato e, in base a questo spirito di condivisione del risultato, ho provveduto a ritirare degli emendamenti che miravano ad una più precisa separazione di competenze tra Giunta e Consiglio regionale, con una riduzione dei componenti di quest'ultimo organo per renderlo più agevole. Come pure ho ritenuto di immaginare di affrontare in sede di legge elettorale, o con altri provvedimenti legislativi, la questione della garanzia di idonea rappresentanza dei due sessi nei vari organi regionali (le cosiddette quote rosa). 
 
Ad ogni modo, ringrazio in questa sede tutti coloro i quali, Maggioranza ed Opposizione, hanno voluto privilegiare la scelta di un'ampia condivisione per la stesura di un testo che, lo ripeto, è certamente perfettibile e modificabile in futuro, ma che non ha il valore di una legge ordinaria su cui legittimamente ci si può dividere, ma ha il crisma della fissazione di regole costituzionali che debbono avere un valore comune. Evidenzio, poi, la positività delle scelte contenute in merito al sistema di governo. Scelte che sposano le previsioni costituzionali e mettono questa Regione in linea con altre realtà che hanno già percorso positivamente questa strada. Non condivido le preoccupazioni e le "nostalgie" per il sistema assembleare. Sistema che, ricordo, questa Regione ha sperimentato per decenni, comprendendone affondo anche i limiti.
 
C'è ora di fronte a noi la sfida di armonizzare  questo Statuto  con il Regolamento del Consiglio. Un Regolamento che deve dare la possibilità alla Maggioranza di attuare in tempi brevi i provvedimenti inclusi nel programma di governo che ha avuto mandato di realizzare dagli elettori, e alle Opposizioni di controllare ed esprimere, senza ostruzionismi non democratici, la propria contrarietà».
Parole di apprezzamento anche da parte del  Presidente del Consiglio Picciano: «E' una pagina importante e storica per la Regione Molise. Un obiettivo conseguito con grande senso di responsabilità da parte di tutti. Ringrazio i Consiglieri di Maggioranza e di Opposizione, unitamente alla Struttura e ai consulenti. Consegniamo alla storia di questa regione uno strumento indispensabile per la sua esistenza, rivisto e aggiornato alla realtà odierna, dopo quarant'anni. Così avviciniamo i cittadini alle istituzioni».

 

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