Shoah, Iorio: "Il Molise sente particolarmente la Giornata della memoria"

Iorio con i massimi rappresentanti della Comunità ebraica nella Sinagoga di Roma, in occasione della sua visita nella Capitale la scorsa settimana
Iorio con i massimi rappresentanti della Comunità ebraica nella Sinagoga di Roma, in occasione della sua visita nella Capitale la scorsa settimana

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario». Credo che in queste poche parole di Primo Levi, tratte da "Se questo è un uomo", si riassuma il significato più vero del Giorno della Memoria.
Con l'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, avvenuto il 27 gennaio del 1945, il mondo ebbe cognizione di quello che fu l'orrore che portò alla Shoah, alle leggi razziali, all'imprigionamento, alla tortura e all'eliminazione di milioni di persone (ebrei, zingari, omosessuali, portatori di handicap, oppositori politici ecc..) in ossequio ad una follia ideologica, culturale e storica quale fu quella nazista.

Quello stesso mondo, che già era stato offeso e umiliato dalle violenze inaudite della seconda guerra mondiale, cercò di comprendere, come lo hanno fatto le generazioni successive fino a noi, quale fu il dramma singolo e collettivo della persecuzione razziale nazista. Forse non ci riuscì pienamente, come diceva Levi, anche perché quell'orrore era la somma infinita e ripetuta all'inverosimile di migliaia di insopportabili violenze fisiche, psichiche e morali subite quotidianamente da ogni internato in un campo di concentramento o di sterminio.

Pur tuttavia, la percezione collettiva che ciò che era accaduto in modo programmatico e sistematico a milioni di ebrei, fosse un vero e proprio crimine contro l'intera umanità, portò le generazioni che si sono susseguite a dover ricordare quegli eventi per far sì che essi non avessero più a ripetersi.
L'attacco sistematico al popolo ebraico fu l'attacco ad ogni uomo di questo mondo, al suo diritto a professare le propria religione ed a vivere liberamente la propria esistenza.


Il Molise, per antica tradizione di tolleranza e di rispetto per i popoli, sente particolarmente questa giornata. Fin dalla sua istituzione, non ha mancato di porre in essere iniziative per il Giorno della Memoria. Lo hanno fatto le Istituzioni politiche, ma lo hanno fatto sempre anche le Istituzioni scolastiche che hanno un compito basilare nella formazione di una cultura che, memore del passato, possa costruire un futuro migliore e privo di ingiustizie.


Ho avuto modo di affrontare questi temi recentemente con il Rabbino Capo di Roma, Di Segni, che ho incontrato nella Sinagoga della Capitale. E proprio sulla base di questa sensibilità del Molise gli ho chiesto di visitare la nostra terra nell'ambito di un evento che stiamo organizzando e che si terrà a breve. Sarà quella l'ennesima occasione per ricordare e per far sì che il sacrificio di milioni di persone sia valso per capire che lo sterminio di un popolo mina le fondamenta dell'intera civiltà umana. E quindi all'intera civiltà umana è dato compito di opporsi in ogni modo e in ogni luogo della terra ad episodi simili".

 

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