Centrale termoelettrica di Venafro, il Consiglio dice no

Dopo un difficile accordo tra maggioranza e opposizione, raggiunto intorno alla mezzanotte e trenta, il Consiglio regionale del Molise, in riunione nella giornata di ieri, 30 novembre 2010, è stato aggiornato a domani, 2 dicembre 2010, alle ore 9,00, per procedere esclusivamente al completamento dell'Ordine del giorno concernente le nomine di competenza del Consiglio.

Nella  mattinata, l'Assemblea si è occupata ampiamente di una Mozione urgente, riguardante l'installazione di una Centrale termoeletrtrica a ciclo combinato nel territorio del Comune di Venafro, firmata da numerosi consiglieri di entrambi gli schieramenti, proponente  il consigliere Romano.
C'è stata sull'argomento una totale convergenza sulla contrarietà alla realizzazione della Centrale, già manifestata ripetutamente anche dalla Giunta regionale in precedenza e ribadita dal Presidente della Regione, Miche Iorio, che ha tenuto a precisare che "la Centrale di Venafro non si farà perché la Regione non darà il permesso".

La Mozione urgente ha ottenuto il voto favorevole di tutta l'Assemblea ad eccezione del Consigliere Mauro.
Alla ripresa pomeridiana della Seduta, il Consiglio ha approvato all'unanimità un Ordine del giorno a firma del Consigliere  Petraroia, teso ad "impegnare la Giunta regionale, in materia di contributi per l'acquisto della prima abitazione, a disporre congrui stanziamenti per lo scorrimento delle graduatorie pregresse, a velocizzare l'istruttoria conseguente all'avviso pubblico più recente ed a finanziare adeguatamente l'attuazione del medesimo avviso pubblico",.

Sempre all'unanimità sono stati  approvati un Ordine del giorno  a firma del Consigliere Romano  per  chiedere alla Delegazione parlamentare molisana di sostenere la proposta dell'ANCI di modificare il Decreto legge  "milleproroghe", e il Programma regionale  di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata 1992/1995 - Tipologia categorie sociali deboli - Richiesta del Comune di Rocchetta al Volturno, tendente ad utilizzare una struttura di proprietà per la gestione di un servizio nella forma di alloggi con servizi sociali ad uso collettivo per le categorie più deboli . Sull'argomento ha relazionato il consigliere Berardo.

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