AIFA pubblica il Rapporto "L'uso degli antibiotici in Italia - 2021"

 
  • Continua il trend in riduzione del consumo di antibiotici in Italia: -3,3% nel 2021 rispetto al 2020
  • Le penicilline in associazione agli inibitori delle beta-lattamasi si confermano la classe a maggior consumo (36% dei consumi totali), seguita dai macrolidi e dai fluorochinoloni.
  • Permane un'ampia variabilitą regionale nei consumi a carico del SSN, che sono maggiori al Sud rispetto al Nord e al Centro. Nelle regioni del Nord si registrano inoltre le riduzioni maggiori (-6,1%), mentre al Sud sono pił contenute (-2,2%).
  • Complessivamente i consumi in Italia si mantengono superiori a quelli di molti Paesi europei.
  • L'Italia si conferma uno dei Paesi europei con il maggior ricorso a molecole ad ampio spettro, a maggior impatto sulle resistenze antibiotiche e pertanto considerate di seconda linea, con un trend in peggioramento negli ultimi due anni.
  • L'Italia č anche uno dei Paesi con la minor quota di consumo degli antibiotici del gruppo "Access" (47%), considerati antibiotici di prima scelta, che secondo la WHO dovrebbero costituire almeno il 60% dei consumi totali.
  • In ambito ospedaliero si osserva in particolare un incremento del ricorso all'utilizzo di antibiotici indicati per la terapia di infezioni causate da microrganismi multi-resistenti.
  • Sia i consumi in regime di assistenza convenzionata sia gli acquisti da parte delle strutture sanitarie pubbliche sono aumentati nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
 
 

 
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