A Villa Reale, Monza, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è conclusa la Cerimonia della firma dell'Intesa per il riconoscimento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome quale Organismo comune delle Regioni e delle Province Autonome. Intervento importante del Capo dello Stato che si è soffermato con i governatori. In foto l'incontro con il Presidente della Regione Molise Donato Toma.
"L'Italia delle Regioni" - questo il titolo-slogan dell'evento - avrà cadenza annuale. Un confronto ad ampio raggio d'azione che rappresenta una importante occasione per avviare un ampio confronto istituzionale con gli interlocutori di riferimento, pubblici e privati, con l'obiettivo di elaborare e costruire proposte utili a potenziare il ruolo e le diverse identità delle venti Regioni e delle due Province autonome che compongono l'Italia. Il fil rouge della due giorni sarà il tema delle reti nelle sue diverse articolazioni - infrastrutturali, energetiche, sociali, sanitarie, digitali - per dare vita ad una piattaforma di posizionamento strategico delle Regioni rispetto alle politiche del prossimo futuro.
La Regione Molise ha svolto un ruolo attivo nella due-giorni. Il governatore Donato Toma ha presieduto uno dei 5 Tavoli tematici organizzati nella prima giornata.
Sintesi del Tavolo - "Rafforzare la coesione sociale e istituzionale; accompagnare i cambiamenti con l'operatività e l'interconnessione delle piattaforme territoriali: questa è la sfida del nuovo regionalismo. Le Regioni, assieme a Province e Comuni, sono parte integrante dei Nuovi Territori, strumenti per federalismi strutturali e infrastrutturali, che permettono di rileggere i rapporti tra Stato, città e Regioni, che avvicinano i centri alle periferie urbane e sociali. Le politiche di prossimità consentono di governare anche le trasformazioni in corso delle reti manifatturiere e la qualità dei servizi erogati. Questo significa costruire una concreta cooperazione sia interregionale che una sinergia con autonomie, forze sociali e imprenditoriali. Le Regioni vogliono essere protagoniste di questi cambiamenti, a cominciare dall'attuazione del PNRR e quindi della sua più efficace realizzazione."Come per la pandemia, le Regioni intendono assumersi le proprie responsabilità ed essere attori dei processi decisionali. Lo sviluppo sostenibile è l'altro aspetto essenziale per costruire i "nuovi territori" istituzionali, sociali, agricoli, turistici, culturali, economici. Solo all'interno di una visione sostenibile è possibile avere gli strumenti per nuove forme di collaborazione che saranno le piattaforme territoriali del nuovo regionalismo".
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