Si è tenuto questa mattina, in videoconferenza, il Comitato di sorveglianza del PSR Molise 2014/2020, programma che è alle sue fasi conclusive. Dei 33 interventi previsti, infatti, ne risultano attivati 32 e tutti hanno avuto domande di aiuto ritenute idonee al finanziamento. La dotazione finanziaria del programma è assorbita al 98% in termini d'impegni giuridicamente vincolanti ed è ad oltre l'80% in termini di spesa.
«Mi fa molto piacere - ha detto Toma nel suo intervento - che il Molise risulti, come spesa, tra le prime tre regioni in Italia e nella media europea. La spesa pubblica rimborsata ai beneficiari ammonta a circa 165 milioni di euro e si potrebbe arrivare a 180 milioni entro dicembre. Già con la spesa attuale, è stato superato l'obiettivo relativo al disimpegno n+3 previsto per l'annualità 2022 ed, entro dicembre, potremmo superare anche quello dell'annualità successiva 2023. Questo è un risultato straordinario, considerando anche i disagi della pandemia».
Con l'ultima modifica approvata dalla Commissione è stata determinata un'estensione del programma di due annualità, 2021 e 2022, mantenendo la sua architettura originaria, che tanto interesse ha incontrato sul territorio. A tali risorse si aggiungono quelle della nuova strategia Next Generation EU (risorse EURI), come ponte verso il nuovo. Complessivamente, la dotazione del programma passa da 208 milioni di euro circa ad 282 milioni circa ed è sicuramente un eccellente risultato.
«Le risorse aggiuntive della Next Generation EU - ha aggiunto il presidente - rappresentano un'opportunità per rinforzare il capitale umano regionale e quello dello start-up delle imprese non agricole. Con tali risorse cercheremo di ridurre il fenomeno dell'esodo dalle aree rurali verso i centri urbani, creando nuove opportunità di lavoro in sinergia anche con gli investimenti effettuati nell'infrastruttura banda ultra larga, in fase di completamento finalmente, consentendo così l'attivazione di servizi e modalità di lavoro innovativi. Tutto in assoluta coerenza con altri strumenti nazionali e comunitari, dalle Aree Interne al PNRR, al nuovo programma per la pesca, al POR Fesr-Fse, che in questi giorni si sta definendo con il partenariato».
Le regole relative alle due annualità aggiuntive restano quelle del programma attuale. La fase programmatica, invece, verrà avviata nel 2023 con il nuovo programma che sarà caratterizzato da una valenza nazionale e da un cambiamento nelle regole e nelle procedure di attuazione che sono in corso di definizione.
«Un programma - ha evidenziato il governatore - che stravolge le regole attuali con profondi cambiamenti sia nell'impostazione, sia nella gestione e attuazione, che dovrà farci trovare pronti».
«Mi piace, infine, ricordare - ha concluso - che l'accelerazione della spesa, negli ultimi tre anni, è stata rilevante. Si è passati da 22 milioni di euro del biennio 2016/2017, agli attuali 165 milioni, con oltre 143 milioni di spesa pubblica sostenuta nel periodo 2018/2021, portando il livello di attuazione del programma dal 10% al 80%. Un valore che nel 2021 continua a crescere. In definitiva, il programma, nella sua versione originale, è in fase di completamento e si potrebbe tentare di chiuderlo già nel 2022 per concentrare tutte le risorse nella direzione della nuova programmazione».