Corridoio adriatico: Tn-T, alta velocità, arretramento

Corridoio adriatico come opportunità di crescita e di sviluppo, potenziamento della dorsale adriatica centromeridionale con l'ambizioso obiettivo di far rientrare l'intervento nelle TN-T rafforzando la competitività della Regione Adriatico-Ionica: se n'è discusso questo pomeriggio nel corso di un convegno on line organizzato dalla Fondazione San Giacomo della Marca. Sono intervenuti i presidenti delle Regioni Marche, Abruzzo, Molise, l'assessore ai trasporti della Regione Puglia, i coordinatori delle Commissioni europee "Corridoio baltico-europeo" e "Corridoio atlantico", il coordinatore europeo Trasporti della Regione Adriatico-Ionica, un esperto della Struttura tecnica di missione del Ministero delle Infrastrutture. Ha introdotto e moderato i lavori il presidente della Fondazione. 
Il presidente Toma ha evidenziato come il Corridoio rappresenti un  investimento importante che favorirebbe notevolmente anche lo sviluppo delle aree interne del Meridione d'Italia. I benefici sarebbero innumerevoli, a partire dal turismo e dalle opportunità imprenditoriali e logistiche. Il Pnrr poteva essere una straordinaria occasione di finanziamento e realizzazione. Purtroppo, il potenziamento della dorsale adriatica centromeridionale, non essendo un progetto immediatamente cantierabile, non è stato inserito nell'elenco delle opere.
«Ciò deve farci riflettere - ha detto -  per ottenere risultati importanti bisogna lavorarci, preparare le basi, confrontarsi, programmare. Insomma, occorre farsi trovare pronti. Il potenziamento infrastrutturale della linea ferroviaria adriatica con la realizzazione dell'alta velocità è oggi un'assoluta necessità, al pari del miglioramento della rete stradale, a partire dalla terza corsia dell'A14». 
Per Toma, però, «va cambiato l'approccio, nel senso che nella programmazione di opere infrastrutturali strategiche che attengono alla mobilità ferroviaria, stradale, aeroportuale occorre concentrarsi su progetti di cooperazione interregionali orientati alla sostenibilità degli stessi mediante l'utilizzo di tecnologia green: questo è il futuro che ci attende se vogliamo essere concreti e competitivi». 
Toma ha poi ricordato che Il Molise ha espresso una posizione chiara e decisa sul tema infrastrutture: il raddoppio ferroviario Termoli-Lesina, opera strategica importantissima, da realizzare nel rispetto dell'ambiente e dell'assetto territoriale attuale; l'elettrificazione della  rete ferroviaria interna molisana, i cui lavori sono attualmente in corso; la realizzazione di un'arteria stradale a quattro corsie che, oltre a ridurre l'isolamento e favorire lo sviluppo dell'intera regione, consentirebbe di collegare l'adriatico al tirreno, con benefici per l'intero centro-sud Italia; la recente delibera di Giunta in forza della quale è stato chiesto l'inserimento del Porto marittimo di Termoli all'interno del sistema dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. Altra straordinaria opportunità colta è stata quella relativa alla ZES interregionale Molise-Puglia. Le Zone economiche speciali rappresentano una svolta importante per attrarre investimenti e imprese, attraverso agevolazioni e semplificazioni. 
In chiusura, il governatore ha sottolineato la necessità di fare squadra, pur senza rinunciare alle singole autonomie regionali. 
«Solo in questo modo - ha concluso -  con un modello strategico di macroregione, è possibile pensare a uno sviluppo economico, produttivo e infrastrutturale che rilanci i nostri territori».

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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