Strage Via D'Amelio, Toma: vigili e uniti contro le mafie

Il presidente Toma
Il presidente Toma

Campobasso, 18 luglio 2020 - «Il 19 luglio 1992 morivano in un attentato in Via D'Amelio a Palermo, per mano della mafia, Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. Il 23 maggio dello stesso anno identica sorte era toccata a Giovanni Falcone. 
I due magistrati sono diventati i simboli della lotta dello Stato contro tutte le mafie.
Ecco perché è importante ricordarli non solo per il loro sacrificio, ma per l'insegnamento e l'eredità che ci hanno lasciato: avere fiducia nello Stato, improntare i nostri comportamenti al più rigoroso  rispetto delle leggi, lavorare uniti in difesa della legalità.
Il Molise è un territorio fondamentalmente sano, non interessato dal radicamento di organizzazioni malavitose locali di stampo mafioso, ma dobbiamo essere sempre vigili e non abbassare mai la guardia rispetto alle "proiezioni di cosche di 'ndrangheta, di clan di camorra e di sodalizi di origine pugliese" che gli investigatori segnalano.
Per questo è necessario lavorare all'unisono, fare opera d'informazione e sensibilizzazione tra la società civile a partire dalla scuola, mettere in campo  strategie comuni che coinvolgano cittadini, istituzioni, associazioni, forze dell'ordine e magistratura. 
Le mafie non sono invincibili, basta volerle e saperle combattere con metodi appropriati ed efficaci: è questa la lezione che ci viene da Falcone e Borsellino».
Così il presidente della Regione Molise, Donato Toma, in occasione del 28° anniversario della strage di Via D'Amelio. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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