Campobasso, 8 febbraio 2019 - «Era un uomo d'altri tempi, un galantuomo. Mimmo Pellegrino, nato a Pescolanciano da un'umile famiglia, è stato la dimostrazione che signori non si nasce. La signorilità si acquisisce sul campo, si misura dalle azioni e dai comportamenti che ognuno di noi declina nella quotidianità attraverso il rapporto con gli altri.
Una delle doti di Mimmo era la sua grande umanità, che riusciva a trasfondere nella sua professione medica e nell'impegno politico, un'osmosi perfetta finalizzata al servizio della gente e del bene comune.
Amava la sua terra, era un profondo conoscitore della storia e delle tradizioni del Molise, ma anche un convinto ambientalista.
Ricordo di averlo conosciuto negli anni Ottanta, quando collaboravo ad un'iniziativa editoriale, Rotomolise. Venne ad una riunione di redazione per parlare dei tratturi. Curò un inserto, che ancora oggi custodisco gelosamente nella mia biblioteca personale, che venne presentato nel corso di un convegno.
Credeva nei giovani e sapeva infondere nelle loro coscienze il senso etico della politica.
Sempre coerente con le sue idee, ma estremamente rispettoso di quelle degli altri.
Il Molise perde un "grande" e grande è l'eredità che ci lascia».
Così il presidente della Regione Molise, Donato Toma, ha ricordato la figura di Mimmo Pellegrino.