Mezzogiorno, finalmente se ne riparla

Iorio: "Il Sud ha bisogno almeno delle risorse ordinarie per superare il gap economico ed infrastrutturale con il resto del Paese e la Manovra deve contenere misure perequative"

Roma, Sala della Clemenza di Palazzo Altieri. Questa mattina, il dibattito "Che fare oggi per il Mezzogiorno e per l'Italia".
Roma, Sala della Clemenza di Palazzo Altieri. Questa mattina, il dibattito "Che fare oggi per il Mezzogiorno e per l'Italia".

Nel corso del dibattito che ha fatto seguito alla presentazione ufficiale del Rapporto Svimez (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno), cui hanno preso parte i Presidenti delle Regioni del Sud unitamente al Ministro Fitto, Iorio non ha avuto peli sulla lingua: "I dati del Rapporto testimoniano come al Sud d'Italia, per circa dieci anni, siano stati diminuiti i fondi ordinari in maniera determinante e costante.
 
Questo ha comportato che le Regioni, per assicurare i servizi e le strutture di base ai propri cittadini, abbiano dovuto utilizzare le risorse di fondi straordinari destinati allo sviluppo. È questa una somma ingiustizia che fa sì che, al danno della mancanza di risorse, si aggiunga la beffa dell'accusa di cattiva gestione dei fondi speciali". "Come si può gestire e pensare allo straordinario, se prima non si può fornire l'ordinario?", ha fatto notare Iorio.
 
"Non si è mossa in maniera diversa da questa impostazione - ha detto - la Manovra finanziaria del Governo, che ha operato dei tagli senza preoccuparsi della riduzione dei servizi che avrebbero subito i cittadini. Tagli indiscriminati che, addirittura secondo taluni, dovrebbero tenere al riparo le regioni virtuose, quelle cioè che per tante ragioni strutturali e di carattere storico hanno i cosiddetti «conti a posto»  perché si fregiano di un'economia forte ed evoluta. Anche qui, di nuovo, al danno, la beffa".

In effetti, la stura al Presidente Iorio è stata data proprio dall'analisi fatta dal Rapporto Svimez che, con dati scientifici ed incontrovertibili, ha riportato il Mezzogiorno al centro di ogni politica di sviluppo che si possa immaginare per il prossimo futuro del Paese. E' ormai da diversi anni, infatti, che, tanto nei tavoli istituzionali che in quelli della politica, e quindi dell'economia, la parola Mezzogiorno non venga, per lo più, mai menzionata, e nel caso la si evochi, sia intesa come sinonimo di spreco, di cattiva amministrazione o, come accaduto nell'ultimo periodo, di cialtroneria.
 
Un atteggiamento che il Presidente Iorio ha giudicato intollerabile: "Siamo di fronte ad un sistema di comunicazione che tende a voler cancellare anni di storia di governo di questa parte d'Italia che, pur tra mille difficoltà ed errori, ha prodotto comunque uno sviluppo ed una crescita dei territori meridionali".

Iorio ha citato il caso Molise, una regione che, utilizzando bene e con le tempistiche opportune i fondi strutturali, è riuscita a raggiungere una qualità di vita e uno sviluppo tali da farla uscire dall'Obiettivo Uno (Aree sottosviluppate) per entrare a pieno titolo nell'Obiettivo Due (Area competitività) dell'Unione Europea.

"Al dibattito sugli sprechi - ha aggiunto -, che pur ci sono stati e che vanno, con comportamenti virtuosi, eliminati, non si è voluta contrapporre un'altra riflessione, che oggi con piacere la Svimez fa, circa la non veridicità dell'asserito stanziamento di fondi per il Sud in maniera consistente, e al di fuori delle necessità, tanto da determinarne un cattivo utilizzo e quindi uno spreco ai danni del Nord".

Il Presidente della Regione Molise ha insistito sulle necessità di dover porre caparbiamente il Mezzogiorno al centro di ogni idea di sviluppo dell'Italia pretendendo che esso abbia almeno le risorse ordinarie cui ha diritto per avviarsi a superare il gap che ha con il resto del Paese. Ha chiesto, inoltre, che la Manovra finanzia del Governo abbia al suo interno  misure perequative atte a far sì che i tagli non colpiscano le regioni che attuano comportamenti virtuosi, quelle cioè che si impegnano responsabilmente a porre in essere politiche di rigore e di buon governo.

Stesso leitmotiv, il Presidente lo ha espresso in un incontro che ha tenuto nella tarda mattinata con il Vice Presidente di Confidustria, Cristina Coppola, e con i Rappresentanti nazionali di CGIL, CISL e UIL, sulle strategie e sulle programmazioni da porre in essere, ciascuno per la propria responsabilità, per lo sviluppo del Mezzogiorno.

"E' emersa la volontà - ha riferito Iorio -  di collaborare insieme e di avere una forte interlocuzione con il Governo nazionale per chiedere che venga salvaguardato il diritto del Mezzogiorno d'Italia ad essere messo in condizioni di partenza paritetiche al Settentrione per affrontare la fase attuativa del federalismo e superare il momento di crisi internazionale che stiamo vivendo. Abbiamo quindi concordato con Confindustria e i Sindacati di mantenere un confronto e un dialogo stabile sulle singole problematiche di ciascuna Regione per mettere in campo politiche mirate, condivise e confacenti alle rispettive realtà sociali, economiche, demografiche e ambientali". 

 

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