Stati Generali, il futuro in un Patto

Sottoscritto il documento che contiene obiettivi, metodi, contenuti, impegni comuni, strumenti attuativi, attività di verifica per lo sviluppo del Molise

Da sinistra nella foto. Di Laura Frattura, Presidente Unioncamere; Vitagliano, Assessore alla Programmazione; Iorio, Presidente Regione Molise; Cannata, Rettore Università degli Studi del Molise; Scasserra, Presidente Associazione Industriali del Molise
Da sinistra nella foto. Di Laura Frattura, Presidente Unioncamere; Vitagliano, Assessore alla Programmazione; Iorio, Presidente Regione Molise; Cannata, Rettore Università degli Studi del Molise; Scasserra, Presidente Associazione Industriali del Molise

L'invito rivolto alla platea dall'Assessore Gianfranco Vitagliano - contenuto nelle parole di una nota canzone di Francesco De Gregori "La storia siamo noi, nessuno si senta offeso...nessuno si senta escluso" - ha trovato riscontro nella seconda giornata degli Stati Generali dell'Economia Molisana, che si è conclusa con la sottoscrizione del Patto per lo sviluppo del Molise, tra la Regione ed il Partenariato istituzionale ed economico-sociale.

Al Presidente del Consiglio regionale, Michele Picciano, è toccato il saluto: "Dobbiamo avere la consapevolezza di dover trarre, da questo Tavolo di concertazione, le migliori soluzioni per il periodo difficile che la Nostra nazione, il Molise e le altre Regioni stanno attraversando. Un plauso va all'Assessore Vitagliano che ha voluto fortemente questo incontro per il bene del Molise". 
"Perché il coinvolgimento degli Stati Generali dell'Economia? Perché in questo momento?" Sono le prime due domande che l'Assessore Vitagliano ed il Governo regionale hanno voluto porre al Partenariato in un contesto di difficoltà nazionale e regionale.

"Siamo pronti da subito - ha detto Vitagliano - a rimodulare i costi della politica in tutte le direzioni, ma senza l'illusione che ciò basti a risolvere i problemi del Molise".
No, dunque, alla critica generalizzata alla politica, poiché i mali della Regione sono una questione sociale collettiva: dalle brutte abitudini, alle sacche di assistenzialismo, alla bassa ricaduta economica delle politiche infrastrutturali e di incentivazione.
Una situazione prospettata, peraltro, anche al Governo nazionale per la Manovra finanziaria con i relativi tagli sulle funzioni trasferite . "In questo quadro di riferimento - ha proseguito l'Assessore Vitagliano - nessuno può fare demagogia e populismo, individuando la politica come unico elemento da correggere".

Altri temi affrontati da Vitagliano sono stati il Patto di stabilità ed i doveri di spesa, come pure la necessità di rendere il Molise ed il suo sistema economico produttivo in grado auto-sostenersi. Come? Attraverso il riordino istituzionale, il completamento della riforma dello Statuto, la riforma della legge elettorale, le valorizzazioni e le dismissioni di struttura. Ci sono, poi, la questione del trasporto locale con l'adeguamento ai bisogni reali, la normalizzazione dell'Irap, il recupero dei fondi Fas per le proprie finalità, la tempestività nei pagamenti, la semplificazione amministrativa, il riordino dei consorzi industriali e di bonifica, le dismissioni nelle partecipazioni con sollecitazioni forti ai privati locali per i propri interventi.

Ed,infine,una promessa. "Risorse, impegni, tempi e responsabilità - ha garantito Vitagliano - saranno riportati nel DPEF regionale e nei provvedimenti legislativi finanziari del 2011".

 
Momento emblematico. Iorio firma il Patto
Momento emblematico. Iorio firma il Patto

Il Partenariato, da canto suo, partendo dalla propria rappresentatività, ha concordato sulla necessità della riforma del sistema regionale con la riduzione della spesa della macchina pubblica, la revisione dell'architettura istituzionale ed amministrativo-burocratica, la riforma di Enti e soggetti economici e non, la condivisione di un percorso che consenta la dismissione delle partecipazioni acquisite, l'assicurazione di finanziamenti per lo sviluppo, per colmare i gap competitivi ed il mantenimento di un livello di contribuzione fiscale capace di implementare il dinamismo economico e rafforzare l' occupazione.

Il Presidente Iorio, che ha concluso gli interventi prima della sottoscrizione del Patto, ha evidenziato come l'obiettivo di responsabilizzare le Istituzioni, le associazioni di categoria e il mondo del lavoro, allo scopo di costruire un comune percorso di crescita del Molise per il prossimo futuro sulla base di scelte specifiche di programmazione, sia stato ampiamente raggiunto.
 
"Credo che oggi - ha detto - abbiamo fatto scelte importanti. La politica sicuramente deve svolgere il suo compito di guida del sistema, di armonizzazione del territorio e di programmazione.  Ma deve avere al suo fianco tutto il sistema imprenditoriale e il mondo del lavoro. Nel documento ci siamo impegnati, come Regione, a fare la nostra parte, a tagliare gli sprechi, ad eliminare strutture e sovrastrutture inutili, a comprimere le spese dei fitti, a ridurre i costi della politica. E proprio su quest'ultimo fronte, credo sia indispensabile dare l'esempio. Del resto, è evidente che chi chiede sacrifici deve essere disposto a farli per primo". 
 
E qui Iorio ha comunicato ufficialmente di aver già dato mandato al Servizio Ragioneria della Regione di provvedere a ridurre di 2000 euro al mese il suo emolumento di Presidente ed ha espresso l'auspicio che il Consiglio regionale voglia seguire l'esempio approvando un documento che sancisca questa riduzione per ciascuno dei suoi componenti.

"Voglio però ricordare - ha ammonito Iorio - che i sacrifici li dovremo fare, come pure dovremo dimostrare di essere capaci di avere una struttura amministrativa idonea alle nostre dimensioni. Pur tuttavia, però, dovremo combattere con convinzione ogni attacco alla nostra autonomia e alla nostra possibilità di autodeterminarci e autogovernarci. L'autonomia del 1963 fu una delle più grosse conquiste storiche di questa nostra terra. Ci fu data la possibilità di riconoscerci come popolo e di decidere il nostro futuro. Abbiamo il dovere politico, morale e storico di difendere con tutte le nostre forze quella conquista. Una conquista che ci fece passare da una delle aree più povere del Mezzogiorno a una di quelle più ricche, avanzate e con il migliore tenore di vita del Sud Italia. E tutto ciò, pur con le nostre problematicità".

 
Vitagliano. Gli Stati Generali, una sua "creatura"
Vitagliano. Gli Stati Generali, una sua "creatura"

Iorio ha voluto anche ricordare come in questi anni il Governo regionale abbia sempre operato nella direzione della riduzione delle spese, della semplificazione delle strutture e della modernizzazione della Macchina amministrativa regionale.

"Rivendico con orgoglio di aver rischiato la sfiducia in Consiglio regionale - ha ricordato - quando imposi la fusione delle quattro ASL in una sola Azienda, questo sia per la riduzione dei costi di gestione, che per una migliore e funzionale organizzazione sanitaria sul territorio. Come pure ricordo le tante contestazioni avute per aver commissariato vari enti, IACP ed EPT o Consorzi industriali, ponendo alla loro guida un solo amministratore e falcidiando una miriade di Consiglieri di amministrazione o componenti dell'Esecutivo. 
 
Ho trovato una Regione con centodieci dirigenti, oggi ne abbiamo settantanove. All'ARSIAM vi erano quindici dirigenti, oggi ce ne sono quattro. Avevamo quattro ASL, oggi ne abbiamo una sola. Potrei continuare, ma mi fermo perché è il momento di guardare al futuro e non di parlare del passato. Non posso però, per onestà politica e intellettuale, non rivendicare il merito di aver posto in essere da anni, senza gli obblighi di una Manovra nazionale, un percorso virtuoso di riduzione degli sprechi, di semplificazione e di sfoltimento del personale. Percorso che va continuato con maggiore forza e vigore".

Inevitabile il richiamo all'attuale Manovra economica ed al Federalismo. "Come sistema delle Regioni, e come Molise in particolare - ha rilevato Iorio - abbiamo condiviso in pieno gli obiettivi della Manovra del Governo, non siamo stati concordi però sulle modalità di conseguimento di questi tagli che sono stati fatti in modo indiscriminato, senza tenere presente le singolarità del territorio nazionale, senza meccanismi perequativi o sistemi di calmierazione degli effetti.
 
Questo, con il risultato di incidere sui servizi per i cittadini che vengono sicuramente ridotti, soprattutto nelle aree con maggiori problematicità della penisola. In tale modo si realizza l'esatto contrario di quel federalismo solidale ed equo che abbiamo contribuito con entusiasmo a costruire nell'ambito delle leggi varate lo scorso anno dal Parlamento. Se i tagli debbono colpire tutti indistintamente, si crea sempre più un divario tra le aree più avanzate del Paese e quelle più in difficoltà.
Un divario inaccettabile e contrario sia allo spirito con cui si è arrivati alla legge sul federalismo, ma anche alla tradizione sturziana del regionalismo e delle autonomie locali, e certamente diametralmente opposto a quelle che sono state le conquiste dell'era Repubblicana in tema di rafforzamento dei poteri delle Regioni, dei Comuni e delle Province".

 

 

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