Statuto dei lavoratori. 45 anni di civilta' sociale, liberta' e diritti.

Il Vice Presidente della Giunta Regionale, Michele Petraroia
Il Vice Presidente della Giunta Regionale, Michele Petraroia

Nella storia nazionale assume particolare rilievo la data del20 maggio 1970 per l'approvazione della legge n. 300 meglio conosciuta comeStatuto dei Diritti dei Lavoratori.

A 45 anni di distanza giova ribadire il valore di una normadi principio che ha garantito l'affermazione della civiltà del lavoroattraverso il riconoscimento delle libertà sindacali e dei diritti democraticisanciti dalla Carta Costituzionale. Diversi storici e saggisti, non a caso,hanno scritto che grazie allo Statuto dei Lavoratori la Costituzione entrònelle fabbriche. Per milioni di italiani la legge n.300/70 ha rappresentato unaconquista sociale straordinaria giunta dopo decenni di lotte e di aspre mobilitazioni.Per l'Italia Meridionale e per il Molise lo Statuto dei Diritti dei Lavoratoriha garantito l'estensione degli spazi democratici, delle libertà politiche edelle rivendicazioni sindacali contribuendoin maniera decisiva all'emancipazione e riscatto di ampi stratipopolari.

In una fase in cui sussiste il rischio di un pericolosoarretramento normativo nelle materie del Welfare e nella considerazione delruolo della rappresentanza del mondo del lavoro, non è scontato soffermarsi sulsignificato di un provvedimento che assegnò il culmine delle conquistedell'Autunno caldo e il punto di partenza percogliere altri rilevanti obiettivi quali la legge sulla protezione sul lavorodelle donne, le leggi sul divorzio e sull'interruzione di gravidanza, la leggeistitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, la legge Basaglia e tante altrenorme di civiltà rincorse vanamente dal dopoguerra.

Oggi si assiste alla spoliazione progressiva delle conquistedi quel periodo con un rovesciamento culturale che ha annichilito il valore delsalario differito e ridotto a concetti ragionieristici i temi in cui si pone ildiritto alla cittadinanza universale di ogni essere umano.

La tutela della salute, la scuola o ogni altra questione di dignitàdella persona è approcciato sulla base degli indicatori di popolazione o con lalogica dei soli costi e ricavi. Per questo è importante valorizzare la vivacitàdelle confederazioni sindacali che in questi giorni hanno promossomanifestazioni tematiche di spessore con Susanna Camusso la CGIL, con ilseminario odierno all'Università la CISL e con il convegno della UIL sull'arte,la musica ed il futuro del Conservatorio Perosi.

La visione generale della società e dei problemi ci faapprezzare la scelta del Governo sulla restituzione dell'indicizzazione sullepensioni a 4 milioni di persone con i redditi più bassi e ci lascia esterrefattial cospetto di tagli alla sanità e alla scuola di territori piccoli, areesvantaggiate e zone interne. Dalla crisi si esce insieme ispirandosi aiprincipi di una stagione sindacale in cui centinaia di migliaia di operai delNord scioperavano per lo sviluppo ed il lavoro del Sud.

Quello spirito solidale merita di essere ricordato perché daquelle lotte sociali venne fuori lo Statuto dei Lavoratori e una politica peril Mezzogiorno che consentì al Molise di archiviare la propria arretratezza edentrare a pieno titolo nella modernità.




 

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