Regione Molise, i suoi primi quarant'anni

Dal Presidente Iorio l'invito alla Scuola molisana a ricordare l'anniversario

Vertici regionali di oggi. I Presidenti Iorio e Picciano
Vertici regionali di oggi. I Presidenti Iorio e Picciano

Quarant'anni fa, il 7 giugno del 1970, il Molise, unitamente ad altre quattordici regioni a statuto ordinario, eleggeva i suoi primi organismi legislativi. Per la nostra regione, si trattò del compimento di un percorso di autonomia politica iniziato sette anni prima con la Legge n.3 del 27 dicembre, che separò il Molise dal vicino Abruzzo e lo promosse regione a statuto ordinario. E pochi mesi prima da quel 7 giugno, per l'esattezza il 3 marzo, fu istituita la Provincia di Isernia.

I partiti che allora si presentarono al giudizio degli elettori - DC, PCI, PSI, PSU, PLI, MSI, PRI, PSIUP - oggi non esistono più o, per meglio dire, hanno cambiato denominazione. Vinse la Democrazia Cristiana con il 52,08 per cento. Florindo D'Aimmo fu il primo Presidente del neo-nato Consiglio regionale, mentre Carlo Vitale fu eletto Presidente della Giunta.
 
Erano ancora forti le tendenze centralistiche ed i principi costituzionali del decentramento politico ed amministrativo registravano resistenze e scetticismi. Le regioni nacquero come una scommessa, prive di risorse, di personale, di strutture. Era questo lo scenario all'interno del quale tanti politici e tecnici molisani lavorarono, con grande ed inedito sforzo, per dare corpo al nuovo organismo e per renderlo operativo. Lo Statuto della Regione Molise fu deliberato dal Consiglio regionale nelle sedute del 26 gennaio, del 12 e 26 marzo 1971.

 
Palazzo Moffa. L'Aula consiliare
Palazzo Moffa. L'Aula consiliare

"L'insegnamento che ci viene dagli eletti in quella consultazione del 1970 - afferma il Presidente Iorio - è forte ed è un esempio sicuramente da seguire. La loro volontà di sfuggire alla dialettica demagogica, alla banale speculazione elettoralistica, al populismo senza contenuti, alle offese gratuite, alle illazioni malevoli, è un monito a tutta la classe dirigente attuale.
 
Oggi, più che mai, dobbiamo trovare quell'unità di intenti che ci fece avere lo status di regione autonoma nel 1963, e consentì di autodeterminarci nel 1970. Solo l'unità e la voglia di sfuggire alla vacua e puerile polemica potranno farci vincere le sfide della crisi internazionale, della riforma della nostra sanità e della rivisitazione, in chiave moderna, operativa e poco costosa, del nostro assetto istituzionale".

Oggi nuovi traguardi attendono la Regione Molise nell'ambito di un contesto globalizzato e nella prospettiva di una riforma federalista, per cui è necessario rilanciarne il ruolo propulsivo e di guida.
E Iorio ricorda che "il Molise di oggi non è quello del dopoguerra, non è più neanche quello dell'emigrazione e del depauperamento del territorio".
 
"Questo - continua - lo dobbiamo a quarant'anni di democrazia e di autonomia. Il benessere di oggi, la possibilità di mandare i propri figli in una scuola e in un'università moderna e ben strutturata nei maggiori centri della regione, una sanità che certo va riformata ma ha punti di eccellenza indiscutibili, sono il risultato di quell'esercizio di democrazia di un popolo che si autodetermina e sceglie la propria classe dirigente, non affidandosi più, come aveva fatto per secoli, alla «benevolenza» di uno Stato centrale troppo lontano e molto distratto da territori più grandi e forti".

"Mi auguro - conclude il Presidente - che in tutte le scuole del Molise possa essere ricordata la strada fatta da questa regione per costruire il proprio futuro e per dare ai molisani di oggi quella elevata qualità di vita che è un vanto per l'intera regione".

 

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