"Verso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per i bambini e gli adolescenti", presentato il documento

La proposta sui Livelli essenziali delle prestazioni per i bambini e gli adolescenti ha anche lo scopo di essere uno stimolo al legislatore per fare ordine e garantire pari accesso ai diritti
La proposta sui Livelli essenziali delle prestazioni per i bambini e gli adolescenti ha anche lo scopo di essere uno stimolo al legislatore per fare ordine e garantire pari accesso ai diritti

E' stato presentato lo scorso 30 marzo, a Roma, il documento "Verso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per i bambini e gli adolescenti" , con la partecipazione del Ministro per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi, il professore ordinario di diritto costituzionale Andrea Morrone, il Garante nazionale per l'infanzia Vincenzo Spadafora. Presente per il Molise il Tutore dei Minori Erminia Gatti.

Definire cosa siano i Livelli essenziali delle prestazioni, i cosiddetti LEP, e come possano essere applicati sull'intero territorio nazionale, ha reso necessaria una riflessione ampia e competente.L'obiettivo di questo lavoro parte da una specifica considerazione: in Italia manca una strategia politica che definisca le modalità per garantire prestazioni ovunque e a tutti i soggetti da 0 a 18 anni, come stabilito in materia di diritti civili sia dalla Costituzione sia dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia. Disparità di trattamento da regione a regione e in certi casi da zona a zona; impossibilità di avere alcune prestazioni; assenza di standard strutturali e di strumenti normativi.

La proposta sui Livelli essenziali delle prestazioni per i bambini e gli adolescenti ha anche lo scopo di essere uno stimolo al legislatore per fare ordine e garantire pari accesso ai diritti su tutto il territorio nazionale. "Auspico fortemente che sia istituita la cabina di regia nazionale di cui si è parlato durante la conferenza. Un organismo unitario che affronti il tema dell'infanzia attraverso una definizione di prestazioni essenziali, uguali per ciascuna Regione, necessario per ridare a tutti i bambini pari dignità" ha detto Erminia Gatti che al margine della conferenza ha consegnato nelle mani del Garante nazionale Spadafora un dossier per denunciare la chiusura di 26 progetti finanziati dal Dipartimento delle Pari Opportunità, per il trattamento dei bambini vittime di abusi e sfruttamento sessuale, tra cui il VATMA di Termoli.

"La chiusura del VATMA rappresenta una ferita aperta nell'ambito delle buone prassi di cui questa Regione poteva vantarsi. Un centro di elevata specializzazione, che ha fornito di attività di ascolto giuridico, diagnosi e psicoterapia a favore di 25 minori di cui, peraltro, oggi non abbiamo più riscontro univoco nei trattamenti. Ho chiesto al Garante nazionale di farsi portavoce di questo delicatissimo problema affinché la politica delle buone intenzioni possa accompagnare con gesti concreti la fattività dei propri interventi.

Ma non smetto di sollecitare la Giunta regionale affinché trovi una soluzione che consenta di incardinare le attività del Vatma all'interno delle prestazioni socio-sanitarie e rendere così effettivo il Protocollo di intesa siglato proprio con il Vatma il 26 gennaio dello scorso anno. I nostri bambini hanno diritto alla tutela più completa, garantirla è un dovere delle istituzioni.".

 

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