Patto per la salute 2014-2016, confronto tra Regioni e Ministero della Sanità

Petraroia. Ha partecipato ai lavori ministeriali in rappresentanza del Molise
Petraroia. Ha partecipato ai lavori ministeriali in rappresentanza del Molise

Il confronto aperto tra regioni e Governo sul nuovo Patto per la salute 2014-2016 ha tenuto impegnati questa mattina a Roma i principali riferimenti del Ministero della Sanità con la Conferenza dei presidenti e degli assessori per la Salute. Per il prossimo triennio si mira ad assicurare certezze finanziarie per la tenuta del sistema prevedendo poco meno di 110 miliardi nel Fondo sanitario nazionale per il 2014 che saliranno a 112 miliardi per il 2015 e 115 miliardi per il 2016. 
 
Un gruppo ristretto di otto regioni ha lavorato nelle ultime settimane con i tecnici del Ministero per approfondire i 27 articoli del Patto per la salute soffermandosi sulle criticità ma indicando anche le soluzioni percorribili. In mattinata, tutte le Regioni sono state rese edotte dell'istruttoria avviata in ordine agli obblighi e alle regole future su assistenza territoriale, gestione del personale, mobilità sanitaria, assistenza farmaceutica, sanità penitenziaria, pagamento tickets, Piani di rientro per le regioni commissariate e vincoli di altra natura. 
 
La questione principale evidenziata da tutti è che nell'ultimo quadriennio i fondi nazionali per la sanità si sono ridotti in valore assoluto per importi superiori ai 20 miliardi di euro con le intuibili conseguenze sul piano dei tagli delle prestazioni e della qualità del sistema sanitario nazionale. Per questa ragione si è preso atto che nel 2014 si è registrata una prima positiva inversione di tendenza ma per il futuro non sono accettabili ulteriori contrazioni. 
 
Per il Molise, ha seguito i lavori il vicepresidente  della Giunta regionale, Michele Petraroia, che si è soffermato su diversi articoli della bozza di Patto e in particolare sull'art. 12 che disciplina le regole per le Regioni commissariate, ha sollecitato il rispetto inderogabile dei Livelli Essenziali di Assistenza che non possono in alcun modo essere piegati ai risparmi di spesa o ai tagli imposti per risanare i disavanzi sanitari pregressi.
 
Ovviamente, questo lavoro istruttorio sarà trasmesso alla Conferenza dei presidenti nell'ambito della quale sarà ulteriormente approfondito e modificato. Ciò che è stato rimarcato da tutti è che il disegno di legge di modifica del titolo V della Costituzione presentato dal Governo muta l'assetto dei poteri e le competenze in capo alle regioni sulla materia sanitaria, determinando di fatto la necessità di approntare un Patto per la salute 2014-2016 che segni la transizione tra l'attuale modello istituzionale e quello che si prefigura coi mutamenti previsti dal disegno di legge governativo. 
 
Sulla tutela della salute è indispensabile ricomporre l'universalità di un servizio pubblico di qualità che sia uniforme nei suoi tratti essenziali su tutto il territorio italiano con LEA garantiti in egual misura sia nelle aree metropolitane che nelle zone interne e poco popolate del Mezzogiorno. Su una materia di questa valenza non possono tollerarsi differenze immotivate tra regioni e, al di là dei tecnicismi, i cittadini hanno il diritto a fruire di un servizio sanitario pubblico di qualità ovunque risiedano e ovunque lavorino.

 

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