«L'obiettivo primario da perseguire è quello dell'integrazione tra le varie amministrazioni coinvolte nel Parco dell'Alto Sannio. Questo è un progetto di respiro interregionale e un buon punto di partenza è sicuramente l'accordo già siglato qualche anno fa tra Abruzzo e Molise, regioni sui cui territori insiste la maggior parte dei ritrovamenti del popolo sannita. Per quanto di nostra competenza, inseriremo la creazione di un tavolo permanente nel Testo unico sulla Cultura che stiamo strutturando. A questo tavolo potranno sedersi gli studiosi delle Università italiane e internazionali che a vario titolo si stanno occupando di riportare alla luce i reperti dei Sanniti. Con tale metodo metteremo a sistema tutte le informazioni che ci permetteranno di avere finalmente un quadro dettagliato e completo del popolo che tenne fieramente testa alla potenza di Roma».
Queste, le parole del consigliere regionale delegato alla Cultura, Domenico Ioffredi, stamattina al teatro Italo-Argentino di Agnone nell'intervento di apertura dei lavori della conferenza di presentazione del Parco archeologico dell'Alto Sannio, organizzata dall'Associazione Osca.
Un nutrito parterre di amministratori ed esperti del settore per definire, dopo un attento confronto, le linee guida da seguire nel campo dell'archeologia con uno sguardo deciso e indispensabile all'innovazione europea.
Dopo i saluti del sindaco di Agnone, Michele Carosella, è stata la volta di Armando Falasca, rappresentante del Comitato promotore del Parco insieme allo scrittore Nicola Mastronardi. Ha presieduto la prima parte dei lavori l'europarlamentare Aldo Patriciello, che ha introdotto la ricostruzione della diffusione territoriale dei Sanniti nella relazione di Adriano La Regina dell'Istituto nazionale di Archeologia di Roma.