In uno scenario definito nel report di Bankitalia - illustrato proprio ieri dal direttore della Banca d'Italia del Molise - di profonda recessione economica per il nostro territorio regionale, la risoluzione positiva della vicenda Vibac rappresenta un esempio per tante altre realtà industriali di come, pur tra mille difficoltà, l'azione congiunta del management, del partenariato economico e sociale e di quello istituzionale possa portare a risultati concreti, al rilancio dei siti produttivi e al mantenimento dei livelli occupazionali.
È quanto emerso nell'incontro, tenutosi questa mattina presso l'Assessorato regionale al Lavoro, che ha visto la partecipazione del vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, del vicepresidente del Consiglio regionale, Cristiano Di Pietro, del dirigente regionale alle Politiche per l'occupazione, Vincenzo Rossi, del responsabile Risorse umane della Vibac, Fabrizio Tiberio, del rappresentante di Assindustria Molise, Ilario Guidone, dei rappresentanti delle Organizzazioni sindacali territoriali di categoria Filctem Cgil, Lino Zambiancho, Femca Cisl, Marcello Giuditta, Uiltec Uil, Carlo Scarati, e delle RSU aziendali.
L'Assessore regionale al Lavoro, Michele Petraroia, ha aperto l'incontro esprimendo un particolare ringraziamento ai lavoratori, alle organizzazioni sindacali, al management aziendale sottolineando che, alla risoluzione positiva della vertenza, ha contribuito non poco l'apporto dell'Associazione Industriali del Molise che ha lavorato dietro le quinte, assumendo un ruolo responsabile di accompagnamento e di ausilio aziendale e dimostrando, al contempo, rispetto per il territorio e per i lavoratori.
Nell'accordo siglato lunedì scorso tra le OO.SS. e il vertice aziendale si fa riferimento ad una ristrutturazione dell'assetto organizzativo dello stabilimento termolese, che fa leva essenzialmente su tre misure:
a) ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria per un periodo di 12 mesi a zero ore e attraverso il meccanismo di rotazione e che potrà interessare l'intero numero di unità lavorative aziendali;
b) utilizzo di una procedura 'soft' di mobilità come misura di accompagnamento alla fuoriuscita dal mondo del lavoro per coloro i quali sono in età prossima al collocamento in quiescenza e che, nella maggior parte dei casi, coincidono con profili professionali che svolgono ruoli non più richiesti dal mercato del lavoro e dal nuovo assetto organizzativo;
c) esigenza di procedere ad investimenti relativi all'ammodernamento elettromeccanico di alcune linee produttive.
L'azienda, nel procedere al percorso di ristrutturazione aziendale, ha ritenuto opportuno non aderire al progetto di aiuti proposto, nel corso dell'incontro avutosi lo scorso 6 novembre, dalla Regione Molise e, per il momento, non intercetterà i fondi regionali di investimento, riservandosi di aderire, successivamente al pacchetto di misure che l'amministrazione regionale sta mettendo in campo per la nuova programmazione comunitaria 2014/2020 e per le quali lo stesso vicepresidente Petraroia ha mostrato forte convinzione della necessità di mettere a sistema un modello di sostegno alle politiche di sviluppo industriali, settore fortemente trainante per la crescita del PIL regionale.
Apprezzamento anche da parte delle Organizzazioni sindacali, che hanno mostrato una seria compattezza nel portare avanti la vicenda Vibac, nei confronti della metodologia attraverso la quale è stato condotto il confronto e che ha visto la Regione Molise svolgere il ruolo di supervisor attento e responsabile a che venissero tutelate le esigenze dei vari attori coinvolti.
Al termine dell'incontro si è proceduto alla firma del verbale di esame congiunto per la concessione del trattamento di CIGS nei confronti dei lavoratori della Vibac.
«Ribadisco a nome delle Istituzioni regionali - ha precisato Petraroia - che siamo pronti ad intervenire, qualora l'azienda lo riterrà opportuno, con misure di sostegno di politiche attive del lavoro e consapevoli della necessità di rilanciare una riflessione sul valore fondamentale delle politiche industriali: il Molise è una terra in cui si può investire e noi siamo pronti ad assumerci la responsabilità istituzionale, oltre che umana, di sostenere le aziende attraverso mezzi e strumenti idonei a realizzare una competitività del Sistema Molise».