Su sollecitazione delle associazioni animaliste e delle Amministrazioni comunali, avevano avuto luogo, il 10 giugno ed il 25 luglio scorsi, presso l'Assessorato regionale alle Politiche sociali, due riunioni operative per verificare l'attuazione del Piano triennale per la prevenzione del randagismo 2013-2015, adottato con Delibera di Giunta n. 806 del 18.12.2012.
A farlo presente è il vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, il quale sottolinea come il confronto avesse permesso «di individuare un percorso condiviso per mettere in attuazione il Piano con garanzia di sicurezza per i cittadini, maggiori tutele per gli animali e risparmi per le Amministrazioni locali».
Lo stesso Petraroia evidenzia che «le associazioni avevano sollecitato l'integrazione del Piano triennale con la previsione di una campagna diffusa di sterilizzazione ed il ricorso ai micro-canili». «Tali modifiche - ricorda il vicepresidente - sarebbero state inserite in una proposta ufficiale delle associazioni che successivamente sarebbe stata trasmessa ai competenti uffici regionali e all'Assessorato alle Politiche sociali per il conseguente approntamento dell'iter istituzionale teso ad adottare un nuovo atto amministrativo».
«In assenza della formalizzazione di tali istanze - precisa l'esponente del Governo regionale - non si è proceduto a riconvocare le parti, né è stato possibile adottare in via unilaterale dei cambiamenti che non rispondessero ad un più attento esame istruttorio con le medesime associazioni di protezione degli animali. Per questa ragione, ad oggi, non c'è stato un riscontro agli impegni assunti nelle riunioni pregresse e non per scarsa attenzione verso una problematica su cui sussiste una giusta sensibilità istituzionale sia della regione che dei Comuni».
«Se nei prossimi giorni - nota Petraroia - le associazioni invieranno le proposte, potrà con immediatezza ripartire il confronto con l'obiettivo di costruire un percorso condiviso su possibili miglioramenti da apportare al Piano 2013-2015».
«L'Assessorato alle Politiche sociali - conclude il vicepresidente - è intervenuto su una questione che intreccia più ambiti di responsabilità per mettersi al servizio di una possibile definizione del problema che merita di essere risolto nell'interesse di tutti».