Si apre uno spiraglio positivo per i 153 dipendenti e per le prospettive di sviluppo della Vibac Spa di Termoli, azienda di taratura a livello mondiale che produce principalmente nastro adesivo e la cui mission aziendale è di essere leader globale nel suo business, fornendo soluzioni in termini di prodotti qualitativi di valore superiore alle industrie dell'imballaggio, della marcatura, dell'automotive e del fai-da-te.
Per i lavoratori dello stabilimento termolese, a casa dallo scorso lunedì ma attualmente ancora remunerati dall'azienda, è scattata la procedura di licenziamento collettivo dopo che, lo scorso 22 ottobre, il management ha comunicato loro di aver deciso per la chiusura dello stabilimento del Basso Molise.
Un vertice costruttivo e responsabile, quello tenutosi presso l'Assessorato regionale alle Politiche per l'occupazione, caratterizzato da ampio dialogo tra le parti e positivi segnali di apertura sia da parte del management aziendale che dalle Organizzazioni sindacali. Le possibilità individuate e le soluzioni illustrate per allontanare lo spettro dei licenziamenti e garantire la permanenza dello stabilimento della Vibac nel Nucleo industriale di Termoli sono state sviluppate nel corso dell'incontro che ha visto la partecipazione dell'assessore al Lavoro, Michele Petraroia, che ha coordinato il confronto, di una delegazione del Consiglio regionale del Molise, dei dirigenti regionali alla Programmazione, Massimo Pillarella, alle Politiche per l'occupazione, Vincenzo Rossi, alla Competitività dei sistemi produttivi e di sviluppo delle attività industriali, Gaspare Tocci, dei dirigenti e funzionari della FinMolise.
Per la Vibac erano presenti Fabrizio Tiberio, responsabile Risorse umane, e Guido Rossi, accompagnati da Ilario Guidone, rappresentante dell'Associazione Industriali del Molise, i quali si sono confrontati in maniera pacata e responsabile con le organizzazioni sindacali territoriali di categoria FILCTEM CGIL (Lino Zambianchi), FEMCA CISL (Marcello Giuditta), UILTEC UIL (Carlo Scalati), le RSU aziendali.
Singolare, e a tutela di tutte le parti coinvolte, anche la metodologia attraverso la quale è stato condotto il confronto: il vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, in accordo con i vari esponenti dell'Amministrazione, infatti, ha preferito, incontrare, in due momenti distinti, dapprima le Organizzazioni sindacali e, successivamente, il vertice aziendale: solo a seguito dei due colloqui, sono state messe intorno allo stesso tavolo le parti coinvolte.
La strada individuata, unanimemente condivisa, consiste in un macroaccordo caratterizzato da due parti: a) l'impegno concreto dell'Amministrazione regionale a studiare modalità che possano contribuire al rilancio produttivo ed occupazionale della Vibac, così come di altre realtà allocate in Molise, sperimentando specifiche azioni che possano migliorare l'attrattività anche per le grandi aziende interessate ad investire in Molise, in concomitanza alla costituzione di un Comitato bilaterale (Organizzazioni sindacali, RSU, Assindustria), che avrà l'obiettivo di verificare l'evoluzione delle misure messe in campo rispetto agli impegni assunti e che saranno attuate tramite il Fondo Europeo di Sviluppo regionale FESR per la parte di sviluppo e di rilancio industriale e sul Fondo Sociale Europeo FSE relativamente agli strumenti di politica attiva che accompagneranno, di pari passo, le azioni di politica passiva; b) disponibilità dell'azienda a riaprire il discorso circa la contrattazione collettiva, anche di secondo livello, con le parti sindacali.
Obiettivo comune: abbattere i costi aziendali al fine di permettere all'azienda di continuare ad investire sul territorio molisano. Prende sempre più forma l'impegno dell'Amministrazione regionale che contribuirà a salvare le sorti dello stabilimento sito in Contrada Rivolta del Re a Termoli. L'azienda, dal canto suo, ha manifestato più volte la volontà di rilanciare il sito produttivo di Termoli all'interno di un percorso in cui ognuno dovrà contribuire per la propria parte.
«Questa - ha sottolineato il vicepresidente Petraroia - è la dimostrazione di come, quando si collabora, si riesce sempre ad individuare una strada da percorrere per dare soluzioni concrete al territorio e, soprattutto, risposte certe a coloro i quali vivono e lavorano in Molise».
«Siamo pronti a dimostrare - ha precisato l'assessore regionale alle Politiche per l'occupazione, - che il Molise è una terra in cui si può investire, in quanto l'intero sistema può contribuire ad individuare quelli che sono i possibili margini di competitività».
«Come Regione - ha concluso Petraroia - non saremo fermi ma supporteremo le aziende attraverso mezzi e strumenti idonei a realizzare una 'nuova competitività' del Sistema Molise».
Le parti si sono aggiornate al prossimo 20 novembre per monitorare l'evolversi della situazione e verificare se le condizioni per mutare la scelta intrapresa della chiusura dello stabilimento termolese sono maturate, dando così avvio al piano di rilancio dello stesso.
Al termine dell'incontro, le Organizzazioni sindacali hanno sollecitato l'assessore Petraroia a riferire alla delegazione dei lavoratori, presente davanti la sede dell'Assessorato, gli sviluppi della vertenza e l'esito dell'incontro.